martedì, aprile 14, 2015

Bondo Bondasca

La cima della Bondasca attrae, anche per la visione che si gode sulle pareti del Cengalo e del Badile durante la salita. Ma ci sono altri elementi di valore. Il dislivello è di 2400m, è vero che si parte con gli sci in spalla, però si percorre un bel sentiero in bosco, una bella ouverture prima del pezzo forte. In circa 40min arriviamo al punto dove termina anche la strada sterrata, ci sono alcune auto posteggiate. Tentiamo di proseguire con gli sci ma dobbiamo toglierli e proseguire ancora a piedi sul sentiero per la capanna Sciora per altri 15min, fino al secondo ponte. Passiamo sul lato sin orografico, calziamo gli sci e ripartiamo. In breve usciamo dal bosco e ci affacciamo sul vallone. La frana del 2011 ha spazzato il vallone, lo spazio utile si è ristretto perchè il lato destro orografico è invaso dai detriti. Diventa subito ripido, non fa freddo ma la neve è dura, tribuliamo un po' con molte inversioni nel primo canalino stretto, ma appena riusciamo a uscire e a prendere i pendii ampi la salita diventa facile e veloce. L'occhio si sposta dal Badile al Cengalo che sovrastano vicinissimi. Abbiamo qualcuno davanti, partiti dal rifugio, alcuni scendono senza aver fatto la salita alla cima! Le condizioni sono eccezionali, clima fresco, cielo leggermente velato, neve solida e scorrevole. Lascio andare Nicola che ha un passo veloce nonostante l'attrezzatura più pesante della mia, ma non mi soffermo a riposare. 4 ore e 40 non sono poche per salire e intanto che altro fare se non guardarsi attorno. Le proporzioni sono grandi, pendio ripido, ampio, e pareti alte che ti chiudono in un corridoio, solo in alto ci si libera dalle pareti laterali e ci si affaccia infine sul baratro che scende verso la val Mello. In discesa pago il prezzo della salita veloce, lo stomaco non è molto a posto, però le condizioni del percorso sono molto favorevoli. Solo nel settore a metà discesa la neve ha una piccola crosta, sopra era gelata e sotto è trasformata. Piccolo ravanage in fondo, ma impagabile la discesa a piedi nel bosco con temperature tiepide e profumo di resina nel bosco. Il dislivello ci ha fatto attraversare in pochi minuti quasi tutti gli ambienti climatici, dai ghiaccio delle alte quote al tepore dei prati in fiore. La Bondasca non ti lascia indifferente.

La grinta nell'affrontare la salita - avanti il vallone invaso dalla frana del Cengalo

Il ritmo è continuo e intenso

Pendii superiori

La cima della Bondasca

Dai ghiacci ai prati in fiore

martedì, aprile 07, 2015

Pizzo della Brunone

Veramente la meta era la Bondasca ma le previsioni di vento forte da nord ovest ci hanno deviato sulle Orobie valtellinesi con la speranza di trovare condizioni più favorevoli. L’itinerario all’inizio è comune con il pizzo Redorta, usciti dal bosco sopra il lago, nella piana, invece di salire al Mambretti e si devia a destra e si attraversa il ponte sul torrente presso le baite Caronno, quindi si continua lungo la valle per circa 1,5 km per poi dirigersi a destra a prendere  l’evidente canale (slavinato). Il canale e i pendii sovrastanti sono ripidi, ma erano stati saliti nei giorni precedenti. Troviamo neve dura su tutto l’itinerario, risaliamo a piedi con ramponi fino al dosso che delimita il vallone superiore, rimetteremo ancora i ramponi per salire il pendio  prima del deposito sci. Saliamo alla cima su rocce facili ma abbastanza instabili. Bella veduta in particolare sull’itinerario gemello per il Redorta. Ci seguono altri 4 scialpinisti, molto insolito trovarsi in così tanti qui in un giorno feriale!  Arriva qualche raffica di vento ma niente di terribile, mentre sulla dorsale Valtellina - svizzera le nuvole filano. C’è comunque brezza e nonostante il sole le temperature restano basse. Cioè la neve non smolla, per cui scendiamo facilmente ma con molta attenzione nei punti ripidi. Evitiamo il canale slavinato rimanendo su un costone alla sua destra  e raggiungendolo  a metà grazie ad un passaggio al traverso.  Rapidamente si scende alla diga, c’è ancora tempo per provare un’altra salita in direzione della cima Soliva, per sfruttare al meglio la giornata di ferie. Grande itinerario, oggi un poco critico a causa della neve gelata, meglio con un po’ di remollo in discesa. 

Nei pressi della baita Caronno
In vista del canale
Nel canale slavinato
 Parte alta più tranquilla
 Vista sul Redorta e sugli itinerari sciistici e via normale
 Mappa