venerdì, novembre 06, 2009

Grigna signs

lunedì, novembre 02, 2009

123 traversata alta

Da Lasnigo, anzi dalla Conca di Crezzo il profilo della Grigna e della Grignetta riproduce esattamente l’itinerario della traversata alta. Per quanto abbia già fatto questo itinerario, l’avercelo davanti così spesso durante i finesettimana a Lasnigo, mi porta a raggiungere i Resinelli, in un sabato di fine ottobre. Un muretto a bordo strada, non sempre continuo mi guida in un denso nebbione fino al SEM, dove abbandono l’auto. Non mi ricordo neanche da dove prendere la Cermenati, ma senza pensarci cammino fino al rif. Porta e senza volerlo sto salendo la cresta, sempre nella nebbia. Non ci speravo neanche, sopra i 1800m sbuco al di sopra delle nebbie, brucio l’ultimo tratto e raggiungo il LEM sulla Grignetta. (1) ora per salire, senza neanche correre, oggi credo di essere stato il primo a salire quassù.. Il cielo è velato e biancastro, sotto è coperto da un lenzuolo di nebbie, il grande arco delle Alpi dal Rosa al Disgrazia e oltre mi circonda, vedo davanti il mio itinerario verso la Grigna che nel punto più basso si immerge nelle nebbie, ma è solo un pezzettino. Allora giù con attenzione dalle catene della Senigallia e poi nel canalino Federazione, poi più allegramente sul sentiero che scende tra i pini mughi verso il Buco di Grigna. Nella nebbia risalgo poi il primo scudo. (2) ore, sono alla base dello scudo Tremare, nuovamente fuori dalla nebbia, mi incontro con certi animali a 4 zampe e corna ricurve. Dopo lo scudo, il traverso sotto lo Zucco dei Chignoli, l’incrocio con il sentiero che sale dal Pialeral, la gamba è buona, (3) ore, sono al Brioschi e entro per una tazza di te. Su un tavolo almeno cinque tipi diversi di torte, se non avessi il mio pane con l’uva, di sicuro non saprei resistere. Poco dopo, mi appresto a scendere. Avevo letto in un report, che c’è un sentiero che collega la traversata direttamente con i Resinelli, in effetti l’idea di ritornare scendendo al Pialeral, nella nebbia, non mi va. Chiedo al rifugista, che mi conferma la percorribilità del sentiero e mi da qualche informazione per riuscire a trovarlo e a seguirlo. E’ il sentiero dei bolli gialli che si stacca dalla traversatra alta circa 15m a sud del buco di Grigna. Decido di provarci, tanto è presto, eventualmente se non trovo il sentiero ritorno su in Grignetta e scendo dalla Senigallia. (1) ora e sono già al buco di Grigna, finora la discesa, compresi gli scudi, è volata, ho incontrato anche un tipo che saliva, sarà l’unico che incontrerò, sentiero del Grignone escluso, peccato, non posso dire di non aver incontrato nessuno. Individuo subito il mio sentiero, la traccia è ben visibile, i bolli gialli ci sono, anche se effettivamente potrebbero essere nascosti dall’erba alta. Bella traccia, bell’ambiente, per me nuovo, raggiungo una pozza d’acqua rotonda, si vede anche nella mappa, risalgo un pezzettino e raggiungo quel pratone dove il rifugista mi aveva spiegato che era facile perdere il sentiero. Infatti sono anche nella nebbia, perdo il sentiero e sono in mezzo al prato, lo risalgo e trovo un grosso ometto, quindi proseguo sempre senza traccia, poi bordeggio un po’ dove il pendio scende, dopo un quarto d’ora ritorno indietro verso l’ultimo bollo giallo che avevo lasciato, infatti trovo la traccia giusta che non centrava niente col prato, infatti proseguiva sul suo bordo basso senza risalirlo. Poco avanti un paletto fa capire che a destra si scende, più ripidamente, ma il sentiero è comunque facile da seguire. La visibilità migliora, è chiaro, sto contornando molto elegantemente la Grignetta. Più in basso immagino il largo giro della traversata bassa, l’ambiente è variopinto, ancora pini mughi, alberi arrossati, graminacee gialle, solo che dietro le curve del sentiero non vorrei trovare un cacciatore, cerco di fare un po’ rumore scendendo. (2) ore arrivo alla cascina e alla strada sterrata, qui si interseca la traversata bassa, ad un quarto d’ora dal SEM. Forse troppo veloce per essere piacevole, ma no, mi ha accompagnato il ragionamento e l’osservazione, ho registrato nella memoria quei punti che mi erano poco chiari, sembrava che fosse un giro molto lungo da fare, invece tutto sommato è una gita normale, diciamo che senza correre ci si può mettere 4 ore per l’andata e 3 ore per il ritorno. La prossima volta che guardo il panorama dalla Conca di Crezzo, cercherò di allargare un poco la visuale.
Riepilogo:
Andata. Ssviluppo: 7Km – salita: 1450m – discesa: 450mm – tempo:3h
Ritorno. Sviluppo: 8Km – salita: 200m – discesa: 1200m – tempo: 2h30’


Le Grigne dalla Conca di Crezzo


Itinerario

Andata

Ritorno