martedì, dicembre 22, 2009

Neve in pianura

22/12/09
Non c’è più l’eccitazione dei bambini, però la nevicata suscita sempre emozione e stupore. Ho dato, ho pagato il mio tributo, ieri per ritornare a casa, 10 km in quasi 2 ore. Ma fortunatamente alle 17:30 ero a casa, poi sono uscito nuovamente per tornare in centro Milano con la metropolitana. Di ritorno, ancora nel metrò alle 22:30, le strade in uscita da Milano ancora con traffico bloccato. Stamane invece sveglia e salutare spalata di neve. Nella notte più lunga dell’anno il silenzio non era stato disturbato da gruppi di spalatori e veicoli spazzaneve. Stamane, qui dal tetto, si poteva continuare a sognare di solitudine e di atmosfere lievi. Nel corso della giornata, al chiuso, ancora lo sguardo fuori a seguire l’evoluzione della situazione. Il diversivo della nevicata sta esaurendosi, la normalità sta ritornando, anche se con nuovi disagi, per un momento è stato bello, come molte cose belle.

dal tetto a EST

dal tetto a OVEST

da dentro

lunedì, dicembre 21, 2009

Bardan baby2

20/12/09
Freddo intenso, problemi di condensa. Le stesse ragioni che stanno dando problemi a treni e aerei. Ma qui, salendo al Bardan, basta muoversi per raggiungere un certo confort termico ed evitare malfunzionamenti, tutt’al più la condensa che via via si accumula negli abiti diminuisce gradualmente l’isolamento termico. Una difesa contro il freddo è muoversi velocemente, e non fermarsi, soprattutto in discesa quando il lavoro muscolare è minore. Per fortuna l’assenza di vento ha consentito tutto sommato di raggiungere la meta, grazie anche alle ottime condizioni dell’itinerario, neve neanche crostosa anche se il fondo è molto rovinato dalle vecchie tracce gelate. Ma siamo ancora alle prime gite invernali, come rodaggio non c’è male. Ritornando a casa commentavamo come una volta gli obiettivi erano più modesti, ora i materiali ti consentono di viaggiare più veloce, ma anche la conoscenza della montagna ti da la possibilità di osare di più e di provare a raggiungere più velocemente lo stesso posto, perche questo prelude ad andare più lontano la volta prossima.

Itinerario - salita e discesa



lunedì, dicembre 14, 2009

P.zo Melasc

Con il tempo brutto e freddo non vedi l’ora di arrivare e di girare le punte degli sci verso valle. Magari poteva anche peggiorare e si doveva rinunciare, invece prima è rimasto uguale, poi il tempo ha lasciato intravedere per un attimo il disco solare come potrebbe essere tra qualche miliardo d’anni, una pallida biglia nel cielo senza calore. Allora, con visibilità ipnotica nella gamma dei grigi, con condizioni della neve che sembravano sicure, ma l’ambiente non era per niente rassicurante, non ci siamo fermati fino ad arrivare in cima. Ho provato per tutta la salita a distanziare Riccardo, ma porco cane, lui non ha ceduto, era sempre lì, 100 metri indietro e non mollava, anzi quando siamo arrivati in cima non sembrava neanche stanco. Infatti le energie era meglio conservarle per scendere, dopo 4 curve in neve pesante, più in basso la crosta era gelata, una delicata meringa. Questo è il risultato del primo calo consistente di temperatura dopo un periodo più mite, solo ieri doveva essere differente, ma la situazione che già non era allegra, così è stata perfetta. Un piccolo viaggio nella natura inospitale, una occasione per distaccarsi dalla paranoia cittadina che invece ti accoglie, non ti spaventa e ti tiene al caldo. Ma l’essere umano non si accontenta del confort, vuole anche la certezza di riuscire a salire e di scendere velocemente dal pizzo Melasc , senza che nessuno glielo richieda.

Sempre tallonato a 100m di distanza

Melasc

Itinerario - traccia di discesa