mercoledì, marzo 18, 2015

Ulrabericus 2015

La fama dell’UltraBericus mi aveva già posto molte aspettative, lo scenario alla partenza le ha confermate pienamente. La piazza dei Signori di Vicenza è molto bella, piena di gente simpatica è completa. La pianta rettangolare allungata è perfetta per il raduno e per la partenza del trail. Non mi piacciono gli assembramenti, con eccezione di alcune manifestazioni e appunto di queste gare di corsa in montagna, anche se a dir il vero qui partiamo dalla pianura a 50m slm e non supereremo i 500m slm, ciò nonostante il dilivello da salire e da scendere è di 2400m. Comunque questo assembramento è sano e si sta bene in compagnia di tanti, tutti entusiasti di esserci. L’atmosfera è festosa e la tensione nell’attesa di partire cresce, ma dopo il via tutto cambia e le emozioni sono oscurate dalla concentrazione nel movimento . Si parte e si dovrebbe andare piano dietro alla motocicletta della polizia per il giro nel centro città, ma forse il motociclista si fa influenzare dal pressing dei mille e accelera. Immagino lo spettacolo a veder passare in città questo migliaio di persone abbigliate in modo strano con zaini, marsupi cappellini, bandane, bastoncini, borracce e indumenti di tutti i colori. In pochi minuti si esce dalla città, si entra nei colli, il percorso è ben corribile, ma vario con deviazioni e cambiamenti di terreno. E’ stata tanta l’eccitazione in partenza che il passaggio tra ambiente urbano e campagna è avvenuto in sottofondo. Adesso siamo su sentieri e si susseguono brevi salite, il paesaggio è di campagna, come sarebbe la Brianza Lombarda senza i capannoni. Con i primi davanti e quelli in fondo tranquilli stiamo facendo un bel serpentone che pian piano si allunga per misurare anche più di 30km, considerato che quando i primi arriveranno qualcuno sarà ancora circa a metà strada. Il meteo è favorevole. I più indossano pantaloncini e maglietta, anch’io ho tolto i manicotti, anche se poi nel pomeriggio la temperatura scenderà un po’ e li rimetterò. I ristori sono distribuiti in modo regolare, il percorso è quindi diviso in 6 segmenti di circa 10-12 km ciascuno, una ottima combinazione. Mi rendo conto subito della organizzazione seria che ci supporta, è vero che sto facendo molta fatica ma è anche un momento spensierato grazie al supporto dell’Ultrabericus staff. Molti volontari che si occupano del percorso sono alpini, veri alpini con la penna d’aquila, sembrano scesi ieri dall’altopiano di Asiago, è molto sincero il reciproco rispetto tra noi a correre e loro a controllarci. Non parlo dei ristori perché io non sarei d’accordo a fornire certi cibi e bevande, però ho visto molti che apprezzavano, ma non so se poi siano arrivati. Io sono andato principalmente di banane, arance, e gel, un paio di pezzi di crostata e qualche noce e uvetta, acqua, coca, e poco di bevanda con sali. Non credo che con birra, salumi e cetrioli sarei andato molto lontano. E’ stato impegnativo, 65km 2400m D+, 8h:40, ma l’arrivo a Vicenza al tramonto, con vista della città dall’alto e i passaggi nelle contrà (vicoli) con le auto ferme agli incroci, fino all'ingresso spettacolare in piazza dei Signori dove ti aspettano e ti stringono la mano, è impagabile. E senza neanche la carta di credito.

La piazza si riempie, si passa tra le due colonne in partenza e all'arrivo.


Quasi partiti


In pochi minuti si esce da Vicenza


Terreno ideale per la corsa




Solo l'imbarazzo della scelta


Eremo di San Donato - metà percorso e cambio per chi corre in staffetta


Sentieri facili e belli



Passaggio ad effetto 





ULTRABERICUS TRAIL

lunedì, marzo 09, 2015

Canalone Druet

Con un po' di titubanza, facilmente risolta dall'entusiasmo del mio compagno, ci portiamo alla centrale Armisa nel versante Orobico di Sondrio. Arriviamo su presto, la strada è libera da giaccio e il posteggio è vuoto. La stradina che si percorre all'inizio è innevata e si sale senza problemi. Saliamo veloci, lo scenario è super, una muraglia solcata da canaloni interminabili, da mille metri di dilivello e pendenza costante a 30°. Le condizioni della neve nel nostro canale sembrano buone. Neve dura portante, vecchie tracce visibli nonostante il recente vento,  alcune grosse scariche di neve sono scese dalle rocce di sinistra, mentre sulla destra del canale, salendo, più in ombra, si intuiscono maggiori accumuli. Saliamo spediti il canale senza uso di rampanti, solo gli ultimi 100 metri prima del deposito sci fanno tribulare un po', Con picozza e rampun risaliamo anche il canalino di sinistra fino alla cresta. Si raggiunge una cresta tra i punti quotati 2866 a Nord e 2913 a Sud denominati cime Druet, o anche cima di Cagamei.Qui ci fermiamo, la cresta è molto esposta e la neve non è consolidata. Scendere sarà poco bello, la neve è quel mix di crosta portante ma non troppo e il fondo è irregolare, molto lavorato dal vento. Alla fine, a causa anche della salita veloce, i 1800m di dilivello saranno più duri a scendere che a salire.

Itenerario nel Canalone del Druet
Al centro il canale del pizzo di Coca
Parte alta del Canalone
Dalla cresta dir. Sud

Dalla cresta dir. Nord  + canale di salita
La muraglia Orobca dalle baite del Druet,
nel pomeriggio il sole entra nel canale