mercoledì, luglio 07, 2021

Premana - Legnone

 

 Premana - 2 luglio 21

Il giir di mont quest’anno a causa della pandemia di coronavirus è stato annullato, ricorreva a fine luglio, era una festa che coinvolgeva tutta Premana, proprio per questa ragione gli organizzatori hanno deciso di evitare l’affollamento ed il contatto umano che era l’essenza della manifestazione, ciononostante non riesco a rinunciare ad una visita in questo paese così particolare, anzi approfitto per venirci da solo ed in solitudine percorrere almeno in parte i sentieri, tenendo conto che durante il giir di mont non hai modo di guardare attorno, ora invece mi propongo di fare una camminata, possibilmente un anello, non voglio ripercorrere il giir anche se inevitabilmente mi ritrovo alle 7 di mattina a risalire contromano dove il giir viene giù e arriva a Premana,

 

Case di montanari poco sopra Premana

salgo verso Deleguaggio e valuto la mulattiera che durante il giir percorro correndo in discesa, mentre salgo ho la possibilità di valutare gli appoggi dei piedi sulle lastre di pietra come se potesse tornarmi utile nella prossima discesa del giir, spero l’anno prossimo, questo primo pezzo di mulattiera è nel bosco quindi c’è poco da guardarsi attorno, ogni tanto mi giro per confrontare il punto di vista di chi scende e per capire se mi ricordo il posto, intanto salgo veloce ma non veloce come al giir e non vedo l’ora di uscire allo scoperto, quando finalmente il bosco si dirada e si intravede la montagna incontro un gruppo di ragazzi e adulti che scendono, poi capirò che arrivano da Deleguaggio dove un gruppo di bambini trascorre le vecanze collettive, forse organizzate da qualche oratorio, i viandanti che scendevano con zaini e gerli probabilmente andavano giù a far provviste, infatti arrivo a Deleguaggio e vedo questi bambini aggirarsi tra le belle baite sistemate bene, alcuni intenti a portare le tazze della colazione presso la fontana per lavarle, penso che faranno una bella vacanza, 

 

Erbe agitate, salendo al laghetto dopo Deleguaggio


io proseguo diretto al laghetto un 300m sopra, sarei curioso di sapere che attività faranno oggi i bambini, la giornata è proprio bella come dopo un temporale, che c’è stato ieri, il sentiero sale bene in campo aperto, la vista si estende dalla Grigna al lago di lugano e proprio sopra c’è il monte Legnone su cui voglio arrivare, ma per ora arrivo al laghetto dove incontro decine di capre apparentemente raggruppate per conto loro, 

 

Parte della cresta ed il Legnone, dal laghetto


non c’è in giro nessuno, mi guardo attorno, riparto sapendo che il sentiero adesso è poco segnato, ma io ho il percorso sulla mappa del telefonino collegato al gps, trovo una bella traccia nella direzione presunta e la seguo finché poco più avanti termina, il gps mi dice che non va bene, ritorno sui miei passi e trovo il sentiero giusto ben segnato, proprio come sostiene il gps mi porta alla forcella di Deleguaggio a circa 2200m, da cui volendo puoi scendere a Delebio, io invece vado a sinistra sulla cresta in direzione del Legnone, so cosa mi aspetta perché l’ho letto su Internet che ci sono cengie erbose un po’ esposte, a me sembrano traversi su prati ripidi con erbe alte che coprono gli appoggi per i piedi nello stretto solco del sentiero, non mi piacerebbe camminarci sopra con terreno bagnato o gelato, invece oggi si passa bene anche se pensavo di fare più in fretta ma tra fare qualche foto, tra guardare da un lato e dall’altro, tra cercare il passaggio, tra il sali e i scendi  ci passo un’ora per fare un paio di km, 

 

La Cresta erbosa e il Legnone

e quando arrivo alla forcella alta del Legnone dalla parte opposta dove si incrocia la strada militare che sale dal lato valtellinese invece di continuare in cresta mi butto sulla strada, forse ero stufo di camminare sulle zolle erbose, faccio questo pezzo di strada e arrivo alle gallerie dove staziona un branco di stambecchi pigri che non vogliono farmi passare, ma avanzo guardingo e alla fine si spostano emettendo un fischio che non pensavo sapessero fare, 

 

Stambecchi - usano le gallerie per ripararsi

alla fine supero anche gli stambecchi e vedo gli ultimi 200m metri di dislivello per la cima, questi si che sono su fondo roccioso, qui l’erba fatica ad attecchire, incontro anche il primo escursionista della giornata che scende, in cima c’è un altro che mi chiede da dove arrivo, infatti  tutti quelli che nel frattempo arrivano su salgono da Roccoli Loria, da Premana solo io, infatti quando siamo in cinque o sei sulla cima, pur essendo larga, comincio a percepire un affollamento e dopo un anno e mezzo di raccomandazioni ad evitarli, e dopo aver mangiato la merenda, mi avvio in discesa dal lato opposto proprio dove salgono le truppe, devo scendere per la cresta ovest e poi deviare a sinistra lasciando il sentiero maestro per uno secondario, mannaggia con la luce del sole lo schermo del telefonino con la mappa non si vede bene e la traccia che cerco è una linea sottile, però mi oriento a occhio, infatti la cresta tende a portarmi in direzione opposta a dove vorrei andare quindi valuto dove deviare, ad un certo punto la cresta diventa meno ripida dove c’è un grande schermo metallico, a sinistra  ci sarebbe un vallone da scendere ma di sentieri e segnali non c’è traccia, dopo una difficile lettura dello schermo del telefonino mi convinco a buttarmi nel vallone e a scendere seguendo l’istinto, se c’era un sentiero è sparito a causa della rarità di escursionisti di passaggio, scendo come se sciassi scegliendo il dosso più brullo o l’avvallamento più sassoso, in basso individuo un punto in cui sembrano convergere delle tracce e vedo dei cavalli, il gps del telefonino mi conferma qua e là che incrocio la traccia di cui non vedo segni sul terreno, è un terreno aperto facilmente percorribile,

 

Discesa in val d'Avano


arrivato al punto che vedevo dall’alto trovo una piccola traccia  di sentiero che finisce presto, ma continuo nella direzione presa e un po’ obbligata dalla parete a lato diventata poco accessibile fino a che incontro un segnale e una traccia marcata che mi fa risalire una cinquantina di metri e mi porta al passo del Forcellino, sono sul sentiero giusto che volevo percorrere al ritorno, e vedo avanti un rassicurante sentiero, riguardando poi a casa il tracciato gps noto che pur non avendo visto nessun sentiero sono sceso in val d’Avano proprio sopra la traccia segnata sulla mappa, senza vederla, e sono giunto qui al Forcellino da cui vedo più in basso una fattoria, segno della presenza della cosiddetta civiltà e della vicinanza di almeno un paese verso cui prima o poi dovrei dirigermi, mi incammino dunque verso il basso seguendo sentieri e cartelli, passo vicino al rifugio Ghiera, scendo nel bosco e dopo qualche giravolta arrivo in basso ad un bel nucleo agricolo di nome Subiale, ora ho la possibilità di scendere a Pagnona e rientrare a Premana via strada, oppure posso inoltrarmi in direzione opposta nella valle fino ad attraversare il fiume e ridiscendere poi a Premana incrociando il percorso della salita, come avevo programmato, scelgo quindi la seconda opzione che mi consente di rimanere nel fresco dei boschi fino a Premana, è come se arrivassi dal giir di mont, il giro si chiude, a parte la zona alta del Legnone approssimativamente non ho incontrato nessuno nel percorso, una bella avventura, circa 20km e 2Km di dislivello e  posso mettere il punto a questo raccconto.

mappa
Video cima
 

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