mercoledì, aprile 24, 2013

Liberateci


Ci  siamo liberati dai fascisti che ci avevano portato alla miseria, con violenza e oppressione, ma siamo comunque rimasti nelle mani di alcuni dei nostalgici, in parte già attivi  durante il periodo fascista, e che,  nel sommerso della politica e degli affari loschi, nella connivenza con mafie e massoneria, insinuati nei servizi segreti e nelle istituzioni, con lo stesso obiettivo di sempre, attingere a risorse pubbliche, si appropriano immeritatamente di  beni dei cittadini e della Repubblica. Ci hanno impoverito nei beni collettivi, ospedali, trasporti, infrastrutture, welfare, a causa di questo fiume di risorse, che finisce nelle tasche di evasori fiscali, dei politici e dei loro diretti beneficiari. Malavita, disonesti e diabolici imprenditori del malaffare campano a ufo, mentre per i cittadini vedono sempre meno risorse a loro disposizione. Esiste un sistema del malaffare che è potente, con radici nello Stato e capace di sfruttare tutte le debolezze del sistema. E con evidenza il sistema utilizza la Propaganda.2 per modificare la cultura e la percezione della popolazione con mezzi di persuasione e di corruzione in modo da far trovare il terreno pronto per le operazioni sporche. Perché ci ritroviamo in questa situazione? Perché in tutti questi anni non sono stati debellati i poteri sommersi? Forse bisognerebbe cercare i malfattori proprio tra coloro che ai vertici delle istituzioni avrebbero dovuto intervenire e denunciare. La storia recente, la incapacità in politica di rinnovarsi e di mettere in discussione lo status corrente fa capire come il “sistema” di potere sommerso sia in grado di controllare e influire sulla nostra democrazia e come sia infiltrato dappertutto. Per questo anche oggi abbiamo bisogno di giovani rivoluzionari come furono molti partigiani, giovani che fecero la pazzia di lasciare le famiglie e di andare in montagna per una strada incerta e rischiosa.

Le pazzie le possono fare solo i giovani. Non possiamo aspettarci che vecchi adulti  moderati sappiano intuire il cambiamento che sta per avvenire, non è mai successo. 
Abbiamo bisogno di gente che sappia sognare e desideri un nuovo futuro e che voglia lasciare la strada comoda per un sentiero incerto. 
Viva la Liberazione.

lunedì, aprile 15, 2013

La via del Lupo


La consuetudine e la mancanza di conoscenza, detta anche ignoranza, ci costringe spesso a considerare il nostro presente come uno status  ineluttabile ed esclusivo.
La parte istintiva che c’è in noi, seppur da pochi millenni di civiltà non più necessaria alla sopravivenza, pur se inattivata dalle sicurezze e dai confort della vita familiare ed urbana, ci consente tuttavia di comprendere il valore alto della vita selvatica e dell’essere liberi.
Il pensiero corre a “Into the wild” la ricerca della Wilderness, e il tentativo di sperimentarla, dove anche l’eventuale esito negativo, la morte, è l’elemento base del concetto.   
Apparentemente per noi abitanti delle città europee la sopravivenza è assicurata, i nostri obiettivi nella vita sono altri che non preoccuparci di restar vivi, ma la cosa non è così facile per tutti gli esseri umani, quindi il concetto di mettere in gioco tutte le proprie capacità per mantenersi in vita ci riguarda anche se nel contesto non lo percepiamo. La vita del lupo, ed il racconto della sua presenza nel territorio italiano raccontata eccellentemente da Marco Albino Ferrari coinvolge e stimola 100 pensieri. Dai temi della ecologia e della distruzione ambientale, alla riflessione sui concetti di natura, di specie, di individuo, di cultura, di tradizioni.. Una lettura per un viaggio nella natura dei lupi e degli uomini.