martedì, agosto 29, 2023

Due passi: Ligoncio - Dell'Oro

 23 agosto 2023

Riparto ancora una volta da Novate Mezzola e percorro la val Codera fino al Brasca.  Negli ultimi tempi sono stato qui frequentemente, in effetti soprattutto il tratto da Codera a qui (Brasca) è un po’ noioso, ma anche stavolta mi sono distratto guardando attorno e alternando la camminata a piccoli tratti di corsa. Ma soprattutto ho avuto sollievo dalla temperatura che per ora si mantiene buona rispetto ai 30 gradi notturni della pianura padana. Questa volta ho in programma di salire al passo Ligoncio a circa 2500m, ridiscendere in val Dell’Oro al rif. Omio a 2100m, di risalire al passo Dell’Oro a circa 2500m e ridiscendere al Brasca. Da qui, Brasca, il colpo d’occhio .. colpisce, l’idea di passare oltre la bastionata granitica che si staglia in alto contro il cielo mi piace. 

Dal Brasca, un muro di granito divide dal Masino

La prima tappa è il bivacco Valli a circa 1900m, il sentiero nel bosco sale ripido a zig zag con belle vedute sulla valle, proprio al riparo di un masso gigante il piccolo bivacco rosso appare finalmente. Una rapida occhiata all’interno, sembra ben tenuto. 

 

Bivacco Valli

Bivacco Valli

Riparto aggirando il masso, trovo i segni del sentiero e la traccia poco marcata, infatti poco avanti non vedo altri segni quindi proseguo a naso con l’aiuto del gps, ma nonostante riesca ad avanzare non trovo altri segni, sento delle voci un gruppo di persone davanti che comunicano tra loro strillando inutilmente, ma proprio inutilmente .. (vedi dopo). Immagino che anche loro abbiano perso il sentiero, boh. La mia traccia gps è sbagliata, non corrisponde a nessun sentiero, salgo ancora dove capita ma poi mi dirigo verso gli strilloni e  più sopra ritrovo il sentiero che passava alla mia sinistra, più  a valle. Raggiungo il gruppo di persone, questi strillavano perché uno di loro era andato avanti e aveva la pretesa di parlare con il gruppo rimasto indietro incurante che la sua voce si propagasse tra le pareti granitiche e giungesse anche al sottoscritto come la profanazione di una bestemmia detta in chiesa. Infatti la caciara mi distrae un po' e non  apprezzo del tutto il passaggio chiave della gita, la scoperta del canalino che permette di superare labastionata granitica. I tipi continuano nel loro dialogo a distanza, io intanto mi allontano e risalgo il famoso canalino, si sale sul lato destro, non sul fondo, ci sono i segni che guidano e alcune catene indispensabili per superare un paio di piccoli salti su placca. 

Canalino

Nel canalino

 Alla fine del canalino si sbuca a picco sulla bastionata, e appare una imprevedibile lunga e marcata cengia che attraversa la parete del pizzo dell’Oro meridionale in direzione della Sfinge che si innalza davanti. La cengia è opportunamente corredata di catene che danno sicurezza, il traverso è facile ma molto esposto, impressionante. 

La Cengia conduce al passo Ligoncio

Al termine della cengia si giunge al passo Ligoncio e ci si affaccia sul masino, circa 3 ore dal Brasca. Lascio la grande parete della cengia e proseguo verso il rif. Omio, il sentiero è abbastanza ripido soprattutto i primi metri, i segni non mancano, ogni tanto guardo indietro la Sfinge, qualcuno arrampica sulla via Bramani e arrivano le voci, “recupera tutto!”.

  

Lato EST del P. Ligoncio - in fondo S Martino (Masino)

La Sfinge



La temperatura sale qui batte il sole, in una mezz’oretta raggiungo il rifugio e vado subito dietro senza guardare i boccali di birra sui tavoli e gli avventori che li svuotano, vista l’ora, mezzogiorno, saranno arrivati su dai bagni del Masino per pranzare al rifugio. 

Rifugio Omio

 

Mi fermo una mezz’oretta per rifocillarmi con le mie cose e bere la mia acqua, guardare attorno, telefonare, non ho fretta, devo solo risalire 500m poi scendere di 2300m, ma ho tutto il pomeriggio. Però non sono a mio agio qui, nonostante la gente sia tranquilla, e nonostante il solleone mi rimetto in cammino verso il passo Dell’Oro, un passaggio tra il pizzo dell’Oro settentrionale e la Punta Milano che ricollega il Masino con Codera. In breve L’Omio è a distanza e raggiungo il passo, per un istante intravedo in alto vicinissima un’aquila, poi guardo in basso il canalone e più in fondo il vallone dove ci si ricongiunge con il sentiero del Barbacan. 

 

Bivio Barbacan sud - Dell'Oro

Versante ovest del Passo Dell'Oro

Si scende con l’aiuto dei bolli bianco-rosso in ambiente molto selvaggio, raggiungo le baite dell’Averta, svolta a sinistra e poi il fresco bosco fino al Brasca. Qui, nel vallone di Codera, nuovamente a contatto con la presenza umana, perdo tempo e mi fermo a riposare e a lasciar scendere il sole per far ritorno a orario serale con l’dea di prendere meno caldo e meno traffico. Infine scendo, ripercorro lo sterrato dal Brasca a Codera camminando, e con calma mi inoltro nel calore estivo scendendo a Novate Mezzola per la rinomata mulattiera. Una splendida giornata estiva, uno splendido ambiente.

Mappa - 32km, 3000m D+

 


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domenica, agosto 13, 2023

Royal Ultra Sky Marathon 2023

 

30 luglio – Ceresole Reale

La partenza è alle 6:30 dalla diga di Teleccio, ma il viaggio è cominciato alle 4 di mattina sulla navetta (minibus) da Ceresole. Il bus ci porta prima in discesa fino a Rosone e poi in risalita sulla tortuosa e stretta strada privata fino alla diga nel vallone di Piantonetto a circa 2000m. Ci accolgono per il controllo materiali nel salone del nuovo edificio di proprietà della IREN, che gestisce gli impianti idroelettrici.

 

Luogo di partenza - Diga di Teleccio, vallone di Piantonetto

Sulla diga aspettando la partenza

 La giornata si preannuncia bella anzi la temperatura è stranamente poco fresca visto l’orario e l’altitudine di quasi 2000m. Come per le pecore da raccogliere nell’ovile l’operazione di registrazione e disposizione sulla diga va a rilento, poi ancora gli organizzatori fanno molta fatica a far indietreggiare i trailers dietro la linea di partenza, ma infine con 10’ di ritardo viene dato il via. Io resto subito dietro perché sono lento in partenza, poco dopo ci si ferma in coda quando il sentiero si restringe e comincia a salire, alcuni fanno numeri da circo tagliando tra i cespugli per guadagnare tempo e creando malumore a chi è in coda. Ma il primo cancello è al colle dei Becchi 2990 a solo 2h dalla partenza quindi non si può perdere molto tempo. Si supera il rifugio Pontese ma il sentiero resta perlopiù a traccia singola, i sorpassi costano perché richiedono scatti, ma per ora le energie abbondano. Passo il colle e il cancello in 1h e 40’, con margine di 20’. 

 

In vista del Colle dei Becchi

Adesso la discesa dal colle in mancanza di neve è un po’ critica, il terreno si presenta disseminato di blocchi, si scende seguendo gli altri con qualche sorpasso se proprio chi precede si impianta in qualche passaggio. Molta attenzione in questa fase. Finalmente si torna su sentiero e si può correre. In effetti questa parte del giro è la più bella, praterie d’alta quota, rocce, panorami ampi, ma, lo sguardo è al più fisso al terreno ai pochi metri che precedono, per necessità.  Si scende, si scende fino ad un ampio pianoro a 2400m, Alpe La bruna, dove c’è il ristoro, 

 

In salita alla Bocc. Del Ges' - il vers. sud del Granpa'

poi risalita ai quasi 2700m della Bocchetta del Ges, poi ancora una lunga discesa a circa 2200m all’Alpe Gran Piano dove c’è la casa di caccia dei Savoia, altro punto di ristoro. E’ necessaria una valutazione, sono trascorse 3h e 50’, percorsi 18km, il prossimo cancello all’Alpe Forges a 4h e 30’ (modificato a 5h) dista 3km con piccolo dislivello, perciò non perdo tempo e riparto. Infatti raggiungo Alpe Forges in 4h 26’ al limite del cancello se non avessero comunque concesso mezzora in più. Adesso mi rilasso un poco perché comincia una lunga salita di 850m fino ai 3001m del Colle della Porta. Si fa dura, raggiungo il colle dopo 1h 40’, sono 6h dalla partenza e 27km, circa meta del totale. 

 

Salita al Colle Della Porta, 3001m

Non posso perdere tempo, per il prossimo cancello al lago Serrù ci sono  3 salite, 140m al Colle della Terra, 200m al Col Du Nivolet, 200m al Colle di Cime Bianche, + qualche saliscendi, la distanza è di 15km, tempo a disposizione 3h + 15’ di bonus. Diciamo che posso farcela ma con poco margine. In molti mi sorpassano in questo settore,  sono lento ma ancora fiducioso, con poche pause infine arrivo al Colle di Cime Bianche, quando manca solo la discesa al lago Serrù a 08:45’, mi bastano 20’ per scendere al lago Serrù e con 10’ di margine passo il cancello. Un attimo di pausa e riprendo a scendere, sono a 2280m 42km dalla partenza, devo perdere 500m in 4km prima di ricominciare a risalire ancora di 500m al Rif. Jervis. Ora l’ambiente è meno speciale, la strada non è lontana e si sente il rumore, ci sono mucche al pascolo, fa anche caldo. La salita al Jervis sarebbe una passeggiata se non fosse che è arrivata la temuta crisi da lunga distanza, rallento e vedo alcuni che mi passano davanti e si allontanano. A 11:18’ dalla partenza raggiungo il Jervis con solo 12’ di margine dal cancello, ho temuto di non farcela. Mancano 8km, 260m di salita e circa 1000m di discesa, 2h di tempo circa. Un lungo tratto pianeggiante conduce alla ripida salita al Colle Del Nel, peccato non cogliere con calma la bellezza del posto, al momento mi concentro solo sul mio fisico che non vorrebbe faticare ulteriormente, raggiungo il colle in quasi un’ora, non sono prorio a posto, ma ho a disposizione ancora un’ora e 20’ per scendere di 1000m e percorrere anche gli ultimi 2km in riva al lago di Ceresole, adesso sono quasi certo di farcela ma devo scendere veloce. Per fortuna il terreno di discesa non è molto ostico, ma date le circostanze sembra molto lungo. Quasi in basso incontro uno dell’organizzazione che viene su a cercare gli ultimi in corsa, poi finalmente mi trovo in riva al lago a correre ..  più o meno ..  sull’asfalto, e poi finalmente raggiungo il traguardo dove frettolosamente mi indicano come ultimo arrivato, invece nei pochi minuti che restano entro il tempo massimo ne arriveranno altri 5 dopo di me … Peccato avrei voluto essere io ‘ultimo. 

 Royal 2023: 59km, 3750D+,  4100D-

Mappa


 


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