mercoledì, febbraio 24, 2010

Area di servizio Lambro (fiume)


Stamattina le stazioni di servizio qui nel milanese erano semideserte, il prezzo del gasolio crolla ai livelli di 10 anni fa. Pensionati, lavoratori in permesso o in ferie, molti cassaintegrati e iterinali si accalcano sulle rive del fiume Lambro, con secchi e taniche ognuno cerca di portarsi a casa qualche deciletro di questo prezioso fluido che fortunatamente resta a galla perché la cacca che solitamente scorre nell’alveo è sicuramente più pesante. A Lodi e a Cremona non si vive l’evento con lo stesso entusiasmo, si sa già che lungo il percorso attraverso la pianura padana gran parte del combustibile sarà recuperato dai cittadini. Chi cercherà di fare il pieno al trattore, che tirerà fuori dalla cantina la vecchia stufa a cherosene, chi deciderà che è il momento di rifare la impermealizzazione in catrame alla terrazza. Ben poco di utile sarà ancora a galla al di sotto di Castelleone. Al momento di riversarsi nel Po, il Lambro sarà ormai il solito fiume di merda di sempre. Se almeno non ci si fossero messi quelli del depuratore di Monza, a cui non sembrava vero di riuscire a riempire le vasche di decantazione con l’equivalente dell’esercizio di 50 stazioni di servizio, infatti è stato un vero disastro lo sversamento a valle dei raccolti fognari rilasciati per lasciar il posto agli idrocarburi. Intanto i politici della neonata provincia di Monza e Brianza, come al solito cercano di attribuirsi i meriti dell’iniziativa, ognuno porta il carburante al proprio mulino, o il fieno al proprio distributore a seconda dei gusti. Quelli della Lega hanno prontamente dichiarato che a casa loro sono padroni e il fiume era riservato ai residenti di nazionalità Padana. Il PDL ha rimarcato il fatto che Villasanta, da dove è partita l'onda, è una dependance di Arcore. Dal Governo regionale invece fanno sapere che i soldi risparmiati per la impermealizzazione delle rive del fiume saranno impiegati per le consulenze. L’opposizione fa notare che anche loro quando gestivano qualcosa avevano provato a riversare nei fiumi sostanze di vario interesse industriale, ma che quasi nessuno adesso se lo ricorda. Ma al di là delle polemiche tra gli schieramenti, dopo anni di apatia e di appiattimento culturale, finalmente una iniziativa risveglia le coscienze e riporta la Brianza al centro dell’interesse nazionale, eccola la guida morale e la leadership che il paese intero si aspetta.