lunedì, agosto 23, 2021

Grigne skymarathon 2

Giovedì 12 Luglio, sono ancora a Pasturo per chiudere il percorso della skymarathon, la settimana scorsa a circa metà strada avevo lasciato, rinunciato a proseguire perché avevo perso tempo a trovare il passaggio per l’imbocco della val Cassina e avevo deciso di abbandonare il percorso e di ritornare indietro risalendo dall’Elisa  al “Buco di Grigna” e quindi ricongiungendomi in discesa con la traversata bassa. Oggi intendo risalire da dove ero sceso, riprendere il percorso e completare il giro. Alle 06:15 riparto da Pasturo, salgo alla Cornisella e seguo il sentiero che mi porta verso la traversata bassa che seguo per poco, fino alla deviazione per l’Alpe Campione sita poco sotto il Buco di Grigna, lasciata la traversata bassa il sentiero sale in un bel bosco di faggi da cui si esce in alto all''Alpe e subito sopra si raggiunge la cresta erbosa tra le due Grigne, quest’ultima zona molto frequentata dai camosci che tra l’altro sono poco spaventati dalle persone che camminano,

Nel bosco salendo all'Alpe Campione

Gli scudi, i tre salti caratteristici della traversata alta

In fondo a sinistra il Sasso cavallo e lo stretto intaglio della Val Cassina
 

in questo periodo si vedono le mamme con al seguito un piccolo, spero che imparino a diffidare dei bipedi che pur essendo lenti e poco agili dispongono di strumenti alquanto pericolosi per i camosci e per altri animali, i simpatici quadrupedi mi accompagnano anche nella discesa verso l’Elisa su questo sentiero che per l'appunto si addice ad essi, raggiungo l’Elisa a circa 3 ore dalla partenza. 

 

Rifugio Elisa

Questa volta non scendo e prendo il sentiero indicato per la Val Cassina, oltretutto proprio dove parte questo sentiero c’è una barriera con recinto da cantiere, in effetti sono in corso lavori edili, non si capisce se la recinzione serve a non far entrare o a non far andare, comunque prendo il sentiero che continua senza problemi, sale un tratto ripido nel bosco anche con catena, ma poi continua all’aperto con bella vista sulle pareri del Sasso Carbonari e del Sasso Cavallo, facilmente raggiungo l’imbocco della Val Cassina, alla faccia del problema che mi ero creato la volta scorsa. 

La val Cassina

Ingresso nell'intaglio

Mi impressiona la spaccatura dove mi accingo ad entrare, un vero intaglio nelle rocce, si segue il fondo del canale, in corrispondenza dei salti o dei blocchi che lo ostruiscono sono a disposizione catene, 

 

Aiuti per superarare i punti ripidi

scalette e staffe che aiutano l’ascesa, mi concentro sulla salita e salgo velocemente alla bocchetta che collega col versante opposto, il versante ovest del Grignone, la conca di Releccio, guardo indietro ancora una volta la impressionante fenditura della val Cassina, 

L'intaglio visto dall'alto

La Bietti vista dal Sasso Cavallo

poi mi butto nella più accogliente conca di Releccio verso il rif. Bietti, e lo raggiungo in breve, 04:07’ dalla partenza, qui ci sono molti escursionisti che arrivano su dal lato di Esino, sento ordinazioni di birre e coche, io mi siedo discosto a guardare la mappa e a mangiare un pezzo di pane, e lascio quasi subito la zona diretto alla bocchetta di Piancaformia e poi alla la capanna Monza o anche detta rif. Arnaldo Bogani, la raggiungo, sono a circa 5h dalla partenza, una breve pausa, anche qui a distanza, anche qui gente che si ristora al rifugio, ma io ho tutto il necessario, solo l’acqua è quasi finita, ma conto di arrivare al Brioschi dove mi accingo a salire. Percorro ora la cosiddetta “via della ganda” parallelamente alla cresta di Piancaformia che ho a destra, sorpasso gli escursionisti, è l’ultima salita lunga della giornata ma nonostante i 2000m già saliti da stamattina la gamba è ancora buona, qualche nuvola aiuta con l’ombra a tenere la temperatura sotto controllo, sono le giornate più calda dell’estate, giù in pianura saremo sui 34°, in circa un’ora salgo questi 600m e arrivo al Brioschi, circa 6h di viaggio, munito di mascherina entro, avventori ai tavoli e attività in cucina, una gentile donna mi vende due bottigliette d’acqua da 0,5L, mi rifocillo e lascio subito la vetta dove dai discorsi che sento ci si appresta a ordinare le solite birre. Solita discesa dal Grignone per la via estiva, passaggio dal bivacco Riva Girani ai Comolli e picchiata al Pialeral un’altra ora per scendere fino qui, adesso devio a destra senza raggiungere il rif. Antonietta poco avanti e seguo il sentiero per San Calimero, si risale di quasi 200m nel bosco per poi raggiungere appunto San Calimero con splendida vista sulla sottostante Valsassina. 

Un tipo fuori dal gruppo

Ennesima sosta per un piccolo ristoro e ripartenza in discesa verso il rif. Riva a cui non arriverò perche salto una deviazione e lo taglio fuori, guadagnando circa 1km di percorso, ma non è finita, la discesa su Pasturo nella parte finale ha molte deviazioni che non conosco e finisce che sbaglio e mi ritrovo a Baiedo per cui devo sopportare il caldo africano lungo il km di strada che mi riporta al punto di partenza. Termino in circa 8h:50, con circa 2800m di dislivello e distanza 29km, uno splendido giro per la varietà degli ambienti attraversati, solo nella seconda parte del giro, dalla Bietti in poi molti umani, nella prima parte invece prevalenza di Camosci. Chiudo il capitolo della skymarathon, adesso aspetto il 19 settembre per vedere gli amici in gara come se la caveranno, ma per loro è un’altra corsa. 

La mappa

 

giovedì, agosto 19, 2021

Grigne skymarathon (off of time)

La skymarathon si correrà a settembre, il percorso ricalca il mitico trofeo Scaccabarozzi,  (in poche parole si parte da Pasturo, si percorre la traversata bassa fino ai Resinelli, si sale al Rosalba, col sentiero Cecilia si raggiunge la Grignetta, si scende all’Elisa, si traversa alla Bietti dalla val Cassina, si traversa alla Bogani, si sale al Grignone, poi discesa al Pialeral e ritorno a Pasturo passando da San Calimero e dal rif. Riva, per un totale dichiarato di 42km e 3900m D+), mi vien voglia di farla, ancor meglio andare da solo, in autonomia, senza ansia di arrivare in tempo ai cancelli, con la possibilità di fermarsi a vedere i panorami e a tirare il fiato, per contro invece la mancanza di supporto necessita di portare i rifornimenti e soprattutto l’acqua da bere e occorre anche trovare la strada, per questo mi organizzo scaricando la traccia gps fornita dagli organizzatori della gara, questo sarà il tallone d’Achille della avventura perché porterà alcune conseguenze, più avanti svelate, eppure proprio la questione di trovare il percorso giusto porterà a uno svolgimento diverso dal previsto che sotto certi aspetti è un miglioramento rispetto al progetto iniziale. Non sapendolo ancora il 6 agosto alle 6:30, circa parto da Pasturo, condizioni meteo stabile anche se fino a ieri c’erano stati temporali, infatti i torrenti sono carichi e devo cercare un passaggio per attraversare un torrente che taglia la traversata bassa, 

 

Lungo la traversata bassa

a parte il gradino iniziale da pasturo alla Cornisella, poi il percorso si snoda in moderata pendenza perlopiù corribile, in circa 1:45 arrivo ai Resinelli dove provvedo a riempire le mie 2 bottigliette da 0,5L, una liscia l’altra con integratori, sali e zuccheri, dai Resinelli centro si scende per 2km su strada asfaltata per imboccare poi il sentiero che conduce al Rosalba, un altro km semipianeggiante, poi la brusca salita ai 1720m del Rosalba, 3:00 da Pasturo, pausa per ristoro, il rifugio è in ristrutturazione, vedo un operaio al lavoro, 

 

Rifugio Rosalba


ma riparto verso la vetta della Grignetta, arrivo alla intersezione con la direttissima e incontro un tipo che mi chiede la direzione per il bivacco Ferrario, la cima della Grignetta, insieme individuiamo una traccia che dovrebbe essere il Cecilia, non indicato dai segnali sul posto, infatti percorriamo la traccia che ci porta verso un canale per cui dobbiamo risalire a sinistra su detriti per ritrovare 30m più in alto il sentiero giusto, lascio il tipo e raggiungo la Grignetta, 4:15 da Pasturo, 

Grignetta

 

breve sosta, catene in discesa con qualche incrocio di gente che saliva, canalino Federazione, traversata con intrattenimento di camosci molto numerosi, soste per fotografarli, 


poi dal “buco di Grigna” discesa su  sentiero in disuso verso il rif. Elisa dove arrivo a 5:15 dalla partenza. Fin qui tutto bene e sono soddisfatto della tempistica, al rifugio ci sono i muratori, anche qui, il rifugio è chiuso, comunque non c’è in giro nessun escursionista, proprio qui cominciano i problemi con le tracce gps, devo raggiungere l’imbocco della val Cassina, uno stretto intaglio tra il sasso Cavallo e il sasso Carbonari, sulla mappa è indicato un sentiero che sale e traversa, qui vedo anche un cartello che indica la val Cassina, però la traccia gps scaricata mi indica di scendere lungo il sentiero che sale da Rongio per deviare più in basso per la val Cassina, 

 

Sasso Cavallo, scendendo all'Elisa

decido di seguire la traccia gps per seguire integralmente il percorso, quindi  dopo essere sceso di 200m individuo la deviazione che sale in un canale in cui ci sono dei bolli rossi, poi in corrispondenza di un blocco i segni fanno uscire dal canale a destra, salgo in un bosco erto, naturalmente i bolli non ci sono più e una fascia rocciosa mi arresta, continuo verso destra parallelo alle rocce come sembrerebbe indicare la traccia gps, ma il bosco continua a restare erto e pieno di frasche, le rocce non hanno varchi e sentieri non ce ne sono, ma io caparbiamente insisto avanti e indietro perché il gps conferma la posizione, ma dopo quasi un’ora ridiscendo mesto e mi dirigo verso l’Elisa, ma incontro un tipo e gli chiedo se è pratico della zona, ma è un inglese, gli dico a spanne del problema con il sentiero e lui capisce e insiste a portarmi alla deviazione che avevo già visitato ma in più mi mostra un cartello alto 30cm sepolto sotto i rovi che indica appunto per la val Cassina, dopo averlo ringraziato, malvolentieri riprendo a salire ancora il canale e ma non proseguo nel bosco dove avevo già  guardato ma rientro nel canale più in alto e infatti trovo altri bolli, poi al successivo blocco una freccia invia a sinistra, ci provo ma anche qui le tracce non ci sono e le erbe, le frasche e i rovi abbondano, allora rinuncio, oltretutto la perdita di tempo scombussola il mio programma che era già un po’ tirato, un po’ arrabbiato risalgo all’Elisa, adesso ho anche il problema di procurarmi acqua da bere. Raggiungo l’Elisa 7:20 dalla partenza, ho perso 2 ore in totale, oramai il piano è di ritornare a Pasturo risalendo al “buco di Grigna” e scendendo verso la traversata bassa, è ora di pranzo, dopo aver indossato la mascherina entro nel rifugio, i muratori attorno al tavolo lasciano le forchette mi guardano, dico che vorrei comprare un bottiglia d’acqua, il gestore dalla cucina mi dice che il rifugio sarebbe chiuso però prende una bottiglia grande d’acqua e me la dà, e non vuole essere pagato, non me l’aspettavo, ha salvato la giornata e mi ha dato una carica di ottimismo, necessaria per la salita al “buco”, infatti consumo mezza bottiglia d’acqua per salire, ci voleva proprio. Sempre in tema di sentieri e di mappe arrivato al “buco”, cioè alla cresta che collega le due Grigne, ho ancora un dubbio da chiarire, non sono sicuro sul sentiero che da qui mi dovrebbe portare giù a incrociare la traversata bassa e quindi  farmi raggiungere poi Pasturo, già un’altra volta avevo provato a scendere e mi ero perso, pur riuscendo in qualche modo a scendere, eppure qui al “buco” c’è un bel cartello che indica “traversata bassa” e pure la traccia è evidente, il dubbio nasce anche perché sulla mappa che uso, ovvero quella scaricata da OpenTopoMap, è segnato solo il percorso che porta giù ma verso i resinelli, per il resto la mappa non si può dire che non sia valida, bisogna sempre tener conto la possibilità di errori o mancanze, però volendo si può collaborare per migliorarla, come per wikipedia, dunque mi avvio in discesa e presto attenzione, noto la presenza di ometti e li tengo d’occhio, poco sotto a circa 10’ dal “buco” dopo una pozza di conca, noto questo ometto che mi porta a sinistra mentre il terreno e la traccia inviterebbe ad andare dritti, ecco il punto critico dove svoltando correttamente a sinistra si raggiunge “ l’Alpe Campione” e seguendo ancora il sentiero adesso abbastanza marcato si scende attraverso un bella faggeta fino ad incontrare la traversata bassa a metà strada circa tra Pasturo e i Resinelli, quello che ci voleva., mi ricongiungo con il percorso di andata e ritorno tranquillamente a Pasturo, arrivo alle 16:30, 10 ore esatte dalla partenza. Non è andata male, non ho realizzato il circuito che avevo programmato perché ho avuto questo problema nell’imboccare la val Cassina, ma fa parte del gioco e questo stavo facendo, giocare a percorrere un itinerario nuovo e complesso seguendo una idea e una previsione delle difficoltà e delle forze necessarie, ed è normale che qualcosa vada storto e che si debba trovare una soluzione alternativa che nel mio caso è stato ritornare risalendo al “buco”, nonostante la variazione l’itinerario mi ha dato molte soddisfazioni soprattutto per la bellezza selvaggia dei posti, e per il confronto tra le mie aspettative e le mie valutazione e la realtà di esserci veramente e di provarci, ho percorso circa 33km, con dislivello di 2500m considerando i punti sommitali e 2800m reali misurati dall’orologio tenendo conto di tutti i saliscendi , ma soprattutto resta una questione aperta sul completamento del giro interrotto alla val Cassina, è già chiaro che un ritorno è necessario.

mappa

 

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