martedì, settembre 18, 2012

Dopo TOR

Dicono che in una esperienza dura come il TOR, al termine della faticata ci senta vuoti e privati della motivazione e che sopraggiunga la nostalgia. Sarà anche vero, a me in particolare è sopraggiunto un senso di calma e una sensazione di forza. Al termine mi restavano forse solo le energie per arrivare a  Courmayeur se non fosse stato spostato l’arrivo, ma avevo già acquisito la consapevolezza  di sapermela cavare in quelle condizioni di difficoltà fisiche-psichiche a cui ti sottopone il TOR.  Probabilmente lo stordimento per la fatica e gli acciacchi del corpo non avrebbero comunque consentito al momento ulteriori analisi e valutazioni. Nei due giorni successivi la priorità è stata il riposo e la cura del corpo. Il colpo duro e temuto è arrivato dopo, al ritorno a casa dopo la festa finale di domenica. Non si è trattato della nostalgia per l’avventura terminata, è che come temevo  il mondo nel frattempo non era cambiato, cioè, non mi aspettavo che in una settimana cambiasse qualcosa, però mi ero dimenticato di come esso fosse.  Mi sono sentito nuovamente circondato dal marcio del malaffare, dalla commistione tra affari e disonestà, dalla alienazione e dal cattivo esempio, dalla frustrazione e dall’opportunismo.  Per rendermi conto di  questo è stato sufficiente rivedere la bruttezza della città, resa ancor più brutta da inutili cartelloni pubblicitari che indirizzano a orribili centri commerciali. Ma il colpo terribile è stato riaccendere la televisione e sentire quel genere di notizie che ti danno nausea e scoramento. A questo punto ho cominciato a capire qualcos’altro del  TOR. Era stata una esperienza che mi aveva  portato a contatto con gli aspetti primitivi e profondi degli esseri umani. Ho percepito l’evoluzione umana che ci ha dotato di capacità straordinarie, il saperci  adattare all’ambiente  e far fronte alle difficoltà ambientali attraverso il nostro fisico versatile e la nostra straordinaria intelligenza . Qualcosa che si integra perfettamente nella natura incontaminata, che oramai dalle nostre parti è confinata ai luoghi montani.  Ci siamo evoluti così bene che nonostante lo stile di vita artificiale e assistito da macchinari e dispositivi vari abbiamo ancora tutto  il nostro potenziale di specie per affrontare la vita selvaggia. Mi resta molto della fantastica corsa sulle montagne, non solo le immagini e le emozioni di arrivare ad un punto d’appoggio e di lasciarlo per partire solo nel buio per un ripido sentiero.  La vicinanza con le altre persone, partecipanti e organizzatori. Mi resta la stima per aver raggiunto un obiettivo, sopratutto per merito della preparazione sia con’allenamento alla corsa, sia col porre attenzione all’alimentazione e alla vota sana. Mi resta la consapevolezza di essere parte della natura e di poterci convivere in armonia. Mi resta la voglia di vivere in equilibrio con ciò che mi circonda, di avere più rispetto per gli altri esseri umani e per il pianeta.

venerdì, settembre 07, 2012

Ante TOR

Sta arrivando il momento atteso e temuto della partenza del TOR DES GEANTS. Diciamo che sono  pronto, ma mi accingo a fare una cosa mai provata prima. Mi attendo sia emozioni forti e belle, sia situazioni difficili e sofferenza. Temo che la settimana passerà molto velocemente e come al solito quel che succederà attorno passerà e solo successivamente avrò modo di rifletterci su. Spero comunque di non essere fagocitato dalla corsa ma di restare lucido e attento, vorrei che le gambe e il bio-motore mi portassero ma che la testa viaggiasse per conto suo. Vedremo. Dalle basi vita, proverò ad inviare qualche commento in tempo reale su  maur_it(twitter)    mentre su TORDESGEANTS  ci sarà la possibilità di seguire realtime la tabella di marcia dei concorrenti.