La skymarathon si correrà a settembre, il percorso ricalca
il mitico trofeo Scaccabarozzi, (in
poche parole si parte da Pasturo, si percorre la traversata bassa fino ai
Resinelli, si sale al Rosalba, col sentiero Cecilia si raggiunge la Grignetta,
si scende all’Elisa, si traversa alla Bietti dalla val Cassina, si traversa
alla Bogani, si sale al Grignone, poi discesa al Pialeral e ritorno a Pasturo
passando da San Calimero e dal rif. Riva, per un totale dichiarato di 42km e 3900m
D+), mi vien voglia di farla, ancor meglio andare da solo, in autonomia, senza
ansia di arrivare in tempo ai cancelli, con la possibilità di fermarsi a vedere
i panorami e a tirare il fiato, per contro invece la mancanza di supporto
necessita di portare i rifornimenti e soprattutto l’acqua da bere e occorre
anche trovare la strada, per questo mi organizzo scaricando la traccia gps
fornita dagli organizzatori della gara, questo sarà il tallone d’Achille della
avventura perché porterà alcune conseguenze, più avanti svelate, eppure proprio
la questione di trovare il percorso giusto porterà a uno svolgimento diverso
dal previsto che sotto certi aspetti è un miglioramento rispetto al progetto
iniziale. Non sapendolo ancora il 6 agosto alle 6:30, circa parto da Pasturo,
condizioni meteo stabile anche se fino a ieri c’erano stati temporali, infatti
i torrenti sono carichi e devo cercare un passaggio per attraversare un
torrente che taglia la traversata bassa,
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Lungo la traversata bassa
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a parte il gradino iniziale da pasturo
alla Cornisella, poi il percorso si snoda in moderata pendenza perlopiù corribile,
in circa 1:45 arrivo ai Resinelli dove provvedo a riempire le mie 2
bottigliette da 0,5L, una liscia l’altra con integratori, sali e zuccheri, dai
Resinelli centro si scende per 2km su strada asfaltata per imboccare poi il
sentiero che conduce al Rosalba, un altro km semipianeggiante, poi la brusca
salita ai 1720m del Rosalba, 3:00 da Pasturo, pausa per ristoro, il rifugio è
in ristrutturazione, vedo un operaio al lavoro,
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Rifugio Rosalba
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ma riparto verso la vetta della
Grignetta, arrivo alla intersezione con la direttissima e incontro un tipo che
mi chiede la direzione per il bivacco Ferrario, la cima della Grignetta, insieme
individuiamo una traccia che dovrebbe essere il Cecilia, non indicato dai
segnali sul posto, infatti percorriamo la traccia che ci porta verso un canale per
cui dobbiamo risalire a sinistra su detriti per ritrovare 30m più in alto il
sentiero giusto, lascio il tipo e raggiungo la Grignetta, 4:15 da Pasturo,
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Grignetta |
breve sosta, catene in discesa con qualche incrocio di gente che saliva,
canalino Federazione, traversata con intrattenimento di camosci molto numerosi,
soste per fotografarli,
poi dal “buco di Grigna” discesa su sentiero in disuso verso il rif. Elisa dove
arrivo a 5:15 dalla partenza. Fin qui tutto bene e sono soddisfatto della
tempistica, al rifugio ci sono i muratori, anche qui, il rifugio è chiuso,
comunque non c’è in giro nessun escursionista, proprio qui cominciano i problemi con le
tracce gps, devo raggiungere l’imbocco della val Cassina, uno stretto intaglio
tra il sasso Cavallo e il sasso Carbonari, sulla mappa è indicato un sentiero
che sale e traversa, qui vedo anche un cartello che indica la val Cassina, però
la traccia gps scaricata mi indica di scendere lungo il sentiero che sale da
Rongio per deviare più in basso per la val Cassina,
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Sasso Cavallo, scendendo all'Elisa
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decido di seguire la traccia
gps per seguire integralmente il percorso, quindi dopo essere sceso di 200m individuo la
deviazione che sale in un canale in cui ci sono dei bolli rossi, poi in
corrispondenza di un blocco i segni fanno uscire dal canale a destra, salgo in
un bosco erto, naturalmente i bolli non ci sono più e una fascia rocciosa mi
arresta, continuo verso destra parallelo alle rocce come sembrerebbe indicare
la traccia gps, ma il bosco continua a restare erto e pieno di frasche, le
rocce non hanno varchi e sentieri non ce ne sono, ma io caparbiamente insisto
avanti e indietro perché il gps conferma la posizione, ma dopo quasi un’ora
ridiscendo mesto e mi dirigo verso l’Elisa, ma incontro un tipo e gli chiedo se
è pratico della zona, ma è un inglese, gli dico a spanne del problema con il
sentiero e lui capisce e insiste a portarmi alla deviazione che avevo già
visitato ma in più mi mostra un cartello alto 30cm sepolto sotto i rovi che
indica appunto per la val Cassina, dopo averlo ringraziato, malvolentieri
riprendo a salire ancora il canale e ma non proseguo nel bosco dove avevo
già guardato ma rientro nel canale più
in alto e infatti trovo altri bolli, poi al successivo blocco una freccia invia
a sinistra, ci provo ma anche qui le tracce non ci sono e le erbe, le frasche e
i rovi abbondano, allora rinuncio, oltretutto la perdita di tempo scombussola
il mio programma che era già un po’ tirato, un po’ arrabbiato risalgo all’Elisa,
adesso ho anche il problema di procurarmi acqua da bere. Raggiungo l’Elisa 7:20
dalla partenza, ho perso 2 ore in totale, oramai il piano è di ritornare a
Pasturo risalendo al “buco di Grigna” e scendendo verso la traversata bassa, è
ora di pranzo, dopo aver indossato la mascherina entro nel rifugio, i muratori
attorno al tavolo lasciano le forchette mi guardano, dico che vorrei comprare
un bottiglia d’acqua, il gestore dalla cucina mi dice che il rifugio sarebbe
chiuso però prende una bottiglia grande d’acqua e me la dà, e non vuole essere
pagato, non me l’aspettavo, ha salvato la giornata e mi ha dato una carica di
ottimismo, necessaria per la salita al “buco”, infatti consumo mezza bottiglia
d’acqua per salire, ci voleva proprio. Sempre in tema di sentieri e di mappe
arrivato al “buco”, cioè alla cresta che collega le due Grigne, ho ancora un
dubbio da chiarire, non sono sicuro sul sentiero che da qui mi dovrebbe portare
giù a incrociare la traversata bassa e quindi
farmi raggiungere poi Pasturo, già un’altra volta avevo provato a
scendere e mi ero perso, pur riuscendo in qualche modo a scendere, eppure qui
al “buco” c’è un bel cartello che indica “traversata bassa” e pure la traccia è
evidente, il dubbio nasce anche perché sulla mappa che uso, ovvero quella
scaricata da OpenTopoMap, è segnato solo il percorso che porta giù ma verso i
resinelli, per il resto la mappa non si può dire che non sia valida, bisogna
sempre tener conto la possibilità di errori o mancanze, però volendo si può
collaborare per migliorarla, come per wikipedia, dunque mi avvio in discesa e
presto attenzione, noto la presenza di ometti e li tengo d’occhio, poco sotto a
circa 10’ dal “buco” dopo una pozza di conca, noto questo ometto che mi porta a
sinistra mentre il terreno e la traccia inviterebbe ad andare dritti, ecco il
punto critico dove svoltando correttamente a sinistra si raggiunge “ l’Alpe
Campione” e seguendo ancora il sentiero adesso abbastanza marcato si scende
attraverso un bella faggeta fino ad incontrare la traversata bassa a metà
strada circa tra Pasturo e i Resinelli, quello che ci voleva., mi ricongiungo
con il percorso di andata e ritorno tranquillamente a Pasturo, arrivo alle
16:30, 10 ore esatte dalla partenza. Non è andata male, non ho realizzato il
circuito che avevo programmato perché ho avuto questo problema nell’imboccare
la val Cassina, ma fa parte del gioco e questo stavo facendo, giocare a
percorrere un itinerario nuovo e complesso seguendo una idea e una previsione
delle difficoltà e delle forze necessarie, ed è normale che qualcosa vada
storto e che si debba trovare una soluzione alternativa che nel mio caso è stato
ritornare risalendo al “buco”, nonostante la variazione l’itinerario mi ha dato
molte soddisfazioni soprattutto per la bellezza selvaggia dei posti, e per il
confronto tra le mie aspettative e le mie valutazione e la realtà di esserci
veramente e di provarci, ho percorso circa 33km, con dislivello di 2500m
considerando i punti sommitali e 2800m reali misurati dall’orologio tenendo
conto di tutti i saliscendi , ma soprattutto resta una questione aperta sul completamento
del giro interrotto alla val Cassina, è già chiaro che un ritorno è necessario.
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