lunedì, ottobre 09, 2023

Quattro passi: Averta, Qualido, Camerozzo, Barbacan

 Valmasino, 29/09/23

 Questo inizio autunno che sembra estate piena a cui quasi siamo abituati e ce lo aspettiamo … E allora si va in montagna, assetto leggero e giro lungo. In Val Masino, da San Martino in un balzo arrrivo a Rasica in val di Mello, devo risalire la Val di Zocca e poco prima avevo visto la deviazione, ma mi intestardisco a risalire da un sentiero che ho visto su opentopomap e che parte appunto da Rasica, trovo vecchi segni di vernice, proprio vecchi, si intuisce una traccia e salgo di circa 200m poi arrivo sotto ad una bastionata, e non vedo il passaggio, mi inerpico di lato seguendo tracce di capre e raggiungo una bastionata ancor più erta, mi ostino ancora valutando il gps, ma poi rinuncio e ridiscendo il ripido bosco e mi ritrovo ancora a Rasica e mi tocca ridiscendere al bivio col sentiero segnalato, che è proprio un bel sentiero. Lo scherzetto mi è costato più di un’ora, mannaggia. Allora risalgo la valle Zocca di buon passo cercando di recuperare il tempo perduto, per fortuna la giornata è ancora lunga. Il primo punto tappa è il rifugio Aldo Bonacossa 2380m, la valle di Zocca  svela gradualmente le spettacolari cime che la circondano,  a metà strada uno stambecco dalle grandi corna mi sorprende scendendo a tutta velocità sul sentiero e passando ad un metro di distanza, poi si allontana un po’ e si ferma a guardarmi e io ricambio. 

 

Salita nella valle di Zocca

Raggiungo il Bonacossa, sono le 11, tre ore da San Martino più un’ora persa a Rasica. Il ripiano del rifugio è disseminato di escrementi di cavallo o asino o mulo, l’adiacente edificio (rif. Allievi) è diroccato. Un posticino così, così, ma non c’è nessuno a cui chiedere come mai. Ma io guardo oltre, sono sul sentiero Roma e mi dirigo al Passo dell’Averta 2551m, considero che qui è il fondo non consente di correre facilmente anche se non ne ho intenzione, ma penso al Kima la corsa sul sentiero Roma.

 

L'attacco della bastionata del passo Averta


 

Indietro il rif. Bonacossa e in fondo Cima di Castello, Punta Rasica, Pizzo Torrone O.

Raggiungo l’Averta alle 12 ci ho messo un’ora compresa la pausa ristoro, i passi del Sentiero Roma sono spettacolari, non capisci come si possa superare la barriera rocciosa che si erge davanti, poi un canalino, una cengia, quattro catene e arrivi su. Lascio la valle Zocca e riparto nella val Qualido verso l’omonimo passo, il solito giochetto che non si capisce come superare le rocce ma poi tutto si risolve con le solite catene, raggiungo il passo Qualido 2647m alle 12:40, dall’Averta ho incrociato 2 escursionisti.  Dal passo Qualido si vede l’ampia valle del Ferro, al centro il puntino rosso del bivacco Molteni Valsecchi e in fondo l’alta e liscia muraglia del Camerozzo, chissà come la si supera? 

 

Dal p. Qualido la valle del Ferro con il bivacco e il Camerozzo

 Dopo un breve discesa il sentiero procede regolare, a tratti anche scorrevole, qualche tratto bello sui lastroni di granito, si passa in alto rispetto il bivacco Moteni Valsecchi e ci si dirige contro lo scuro muro di rocce apparentemente insuperabili del Camerozzo, quando sembra di andare a sbatterci contro appare un canalino cengia catenato che consente di salire in diagonale verso sinistra, qualche tratto sembra un po’ esposto ma non difficile da superare, più sopra si cambia direzione si procede verso destra e appare una lunga spaccatura, cengia sempre fornita di ottime catene che conduce ad un intaglio, il passo Camerozzo a 2766m, sono le 13:40, un’ora e dieci dal Qualido. Non male visto che il cielo è terso, la temperatura mite, le forze abbondanti. Intravedo laggiù in mezzo alla valle Porcellizzo il rifugio Gianetti. 

 

L'attacco per il p. Camerozzo

Salita al p. Camerozzo

Dal Camerozzo - bivacco e Qualido

Dal Camerozzo - val Porcellizzo - Gianetti e Badile

Dal Camerozzo si scende parecchio, qualche catena, qualche ammasso di blocchi da superare, ma poi ricomincia il falsopiano più scorrevole, la traccia non è sempre marcata, ogni tanto ne esco fuori e ricerco poi i segnali bianco rossi per rientrare. Alle 15 raggiungo il rifugio Gianetti – Attilio Piacco, ci sono due ragazzi che stazionano ma il rifugio è chiuso. Pausa ristoro, ho poca acqua ma non ho intenzione di bere dai torrenti, telefono a casa visto che qui c’è campo, e riparto per il passo Barbacan, sentiero in falsopiano con qualche dosso, si ignora la deviazione a destra per il Brasca  e si arriva sotto alla solita muraglia e appaiono le catene che se magari non sono sempre indispensabili per salire almeno indicano il percorso. Si sale di 200m fino ai 2610m del passo Barbacan SE, sono circa le 16, un’ora dal Gianetti, due ore e venti dal Camerozzo. 

 

Parte alta del Barbacan - Le catene guidano

 

Valle dell'Oro e rif. Omio

Ora mi affaccio sulla Valle dell’Oro e in fondo vedo il rifugio Omio, la discesa inizialmente è ripida a tornanti con qualche breve catena in alcuni passaggi, ma perlopiù si scende facilmente, poi da quota 2300m circa si scende più dolcemente e il rifugio Omio s’avvicina, incontro un’altra coppia di escursionisti, in tutto fanno sei persone finora. Alle 16:45 raggiungo l’Omio, qui c’è gente, sono maestranze che riparano gli impianti del rifugio, han finito di lavorare e stanno bevendo la solita birra. Una breve pausa è riprendo la discesa adesso con calma per apprezzare meglio l’ambiente d’alta quota e il sole che tramonta. 

 

Ritorno a valle

 In circa un’ora comunque raggiungo i Bagni del Masino, mi aggiro attorno all’albergo e nello spiazzo antistante ma non trovo nessuna fontana, invece molte indicazioni di pagamento del parcheggio .. con la gola secca riprendo a scendere lo sterrato speculare alla strada asfaltata dal lato opposto del torrente, ma poi incrocio la strada asfaltata e la seguo sfruttando i segnalati tagli dei tornanti, arrivo a San Martino alle 18:30, qui c’è la fontana, il negozio di alimentari ed alcuni turisti in giro .. la cosiddetta civiltà. Si chiude il giro fantastico sul sentiero Roma e gli spettacolari passi Averta, Qualido, Camerozzo, Barbacan.

Percorso: 30km, 2400m D+

 

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