Notte in Brianza
Non sono solo i fiumi che nascono nelle Prealpi in viaggio
verso il Po a suscitare l’interesse per quello che raccolgono nel loro corso, anche l’aria e la
condensa trattenuta nel bacino padano è alquanto particolare. Di giorno
impedisce agli abitanti del posto di vedere il cielo diffondendo un alone
grigio che rende tutto uniforme, tant’è che gli abitanti stanno gradualmente
perdendo l’uso della visione cromatica e non distinguono altro che la
componente “luma”. Per questo le auto grigie sono cosi diffuse in cento e più
varianti di tono. Di notte la stessa sostanza che scherma i colori diurni ha la
funzione di catturare la luce emessa dai lampioni e diffondere un alone arancio, impedendo agli
abitanti di scorgere il buio del cielo notturno. Nonostante la particolarità della zona,
milioni di abitanti si intestardiscono nel permanere sul posto. Veramente
durante la notte mentre si sta in casa poco importa degli effetti ottici in
cielo, e neppure durante il giorno ci si preoccupa della mancanza di
cromaticità all’esterno, la mancanza di visione su campo aperto, la limitazione
del campo di distanza a 100, 200m max, la mancanza di visione in profondità rende
inutile la visione “Croma”. Perché i televisori in bianco e nero non sono in
commercio, altrimenti qui se ne venderebbero molti. Sono in corso diversi studi
per capire cosa accade alla mente di chi si espone a lungo a questa privazione
sensoria. Non ci sono ancora risultati definitivi, ma già è evidente una
significativa riduzione di giudizio nei confronti del paesaggio circostante.
Inutili cartelloni, orrendi piazzali pieni d’auto, incombenti edifici
commerciali, enormi strade trafficate, tralicci e antenne, oramai l’abitante
non si accorge più di tutto quanto sta attorno.
L’ovattata aria della pianura scherma tutto non solo colori e luci, è
come essere sotto una grande cupola di protezione, una barriera semitrasparente
che protegge e impedisce a qualsiasi elemento estraneo di disturbare.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home