lunedì, luglio 29, 2013

Giir di Mont 2013

Più che una corsa, una competizione, il Gir di Munt  di Premana è una bella festa. Sembra la città dei balocchi dei runners. Già quando ti avvicini  a Premana in auto e ti appare il paese concentrato di case e appeso sulla sponda del monte hai una vaga impressione di magico. Girando per il paese prima della partenza, sembra che qui tutto e tutti stiano giocando e si divertano. Ci sono giovani, adolescenti , e ragazzini del paese che collaborano alla distribuzione dei pettorali e al ritiro di borse e bastoncini, mentre molti altri sono lungo il percorso ai ristori e negli alpeggi ad assistere ai passaggi dei corridori. Ma per essere divertente deve esserci competizione vera, e qui i concorrenti sono veramente agguerriti. 
La partenza è anomala e richiede pazienza, dopo una sparata nelle strade principali del paese si imbocca una mulattiera in discesa in cui ci mette in coda e si rallenta, ma la carica iniziale è molto forte quindi si approfitta della minima esitazione del concorrente precedente per tentare un sorpasso al limite del contatto fisico. Poi ci si sgrana un po’ nella prima salita ma l’adrenalina spinge i corridori verso il massimo della frequenza cardiaca e a ritmi di respirazione forsennati. Si formano dei trenini a cui ci si accoda in attesa di fare qualche sorpasso. Io ho la mia strategia, su questa prima salita non voglio andare fuori giri, continuo a controllare il cardiofrequenzimetro per non superare i 160bpm, ciononostante faccio qualche scatto per sorpassare in quanto mi piace avere spazio libero davanti. Ho come riferimento la gara dell’anno scorso (verde), all’Alpe Chiarino ho un ritardo di pochi minuti, dovuti perlopiù alla coda in partenza, ma sono salito quasi alla stessa velocità dell’anno scorso. 
La discesa all’Alpe Vegessa mi piace, è varia e tecnica, gli appoggi sono buoni ma a volte scivolosi. Giù in basso, agli alpeggi, attende un tifo da stadio, da un lato la discesa fa respirare un po’, dall’altro sollecita i muscoli, ma la richiesta di attenzione è molto alta. Senza accorgersene ci si ritrova a valle. 
Al primo cancello orariodell’alpe Vegessa  (h02:00)  arrivo in h01:33, ho aumentato il ritardo rispetto all’anno scorso, è la mia tattica, risparmiare le forze, anche in discesa.
Ora riprende la salita corribile lungo la Val Varrone, poi si lascia la carrabile per il sentiero verso la Bocchetta Larec. Mantengo quasi gli stessi tempi del 2012, ma la frequenza cardiaca è quasi 10bpm pià bassa, questo significa utilizzo minore di zuccheri e riserve che si esauriscono più lentamente. In cima oltre a bere, prendo un gel di maltodestrine, (zuccheri ad assorbimento lento), in questa gara “breve e veloce” ho deciso di non mangiare cibi solidi, a parte un pezzo anguria e di banana che ho preso nei primi ristori. 
La discesa dalla bocchetta inizialmente è ostica, poi diventa molto corribile pur essendo ripida, infine segue il fondo valle su ottimo sentiero. Cerco di controllare molto la velocità, temo che le gambe si imballino e non abbiano poi abbastanza carburante per la salita successiva. Perdo 1-2 minuti ma nella successiva salita all’alpe Premaniga comincio a recuperare terreno, fa molto caldo, ai ristori faccio largo uso degli spugnaggi, devo dire che sono molto efficaci.  
Lasciata l’alpe Premaniga comincia il tratto di falso piano, ma in definitiva si sale continuamente fino all’Alpe Deleguaggio. Sono solo 30 min,. ma a causa della stanchezza sembrano molti di più, sopratutto nel tratto dall’alpe Solina quando si ha spesso l'impressione di essere vicini allo scollinamento. 
Riesco a correre, mi accodo ad un gruppo sul single track, ho buone sensazioni, l’anno scorso qui ero in crisi, adesso la mia F.C. è più alta, non bado più al risparmio, adesso vado quasi al massimo. Mi sorpasso (rispetto al 2012), dall'alpe Solina all’Alpe Deleguaggio in mezzora ho guadagnato 5 min.
Mi butto nell’ultima discesa verso Premana, scendo veloce, al limite per le possibilità di mantenere  ancora un margine di sicurezza rispetto al terreno molto corribile ma anche da stare molto attenti ad ogni singolo appoggio. Ci vuole tutta la concentrazione a disposizione. Circa mezzora per rientrare improvvisamente in Premana, gli ultimi 300m su strada in leggera salita, con temperature hot, da correre tassativamente per non deludere il pubblico assiepato e per non fare brutta figura, portano veramente al limite, ma è anche il momento più bello.
Poi si riprende da dove si era cominciato con la bella festa del paese e con molte facce sorridenti dappertutto.
Volevo migliorare il tempo dell'anno scorso. La mia idea era di controllare la velocità nella prima parte di corsa cosicché da evitare il calo nel finale. Ciononostante non ho accumulato molto ritardo. Nella parte finale, dopo l'Alpe Premaniga ho tirato fuori le riserve, sono riuscito a recuperare e a chiudere con qualche minuto di vantaggio rispetto al 2012. Ma raggiunto un obiettivo se ne presenta subito un'altro, ovvero scendere sotto le 5 ore. Hasta la vista Gir di Mont.


Giir di Mont 2013