Punta Gnifetti in breve
4 Maggio. Approfittiamo
della offerta di Monterosa Ski di trasportarci gratuitamente a Punta Indren per
assistere al Mezzalama. Alle 6 partiamo da Gressoney, due tronchi di ovovia ci
portano al passo dei Salati, da cui con un ulteriore tratto in funivia
raggiungiamo Punta Indren 3275m. Alle 06:40 abbiamo gli sci ai piedi. La giornata
è splendida, nemmeno molto freddo e assenza di vento. Mentre in lontananza gli
elicotteri si aggirano attorno al naso del Lyskamm, saliamo il canalino che
sbuca direttamente al di sopra del rif. Mantova, per tre quarti lo saliamo con
gli sci, davanti ci sono quattro che battono la traccia, poi l’ultimo tratto si fa meno fatica a
risalire per la verticale a piedi. In men che non si dica siamo già sopra il
rif. Gnifetti. Continuiamo nel vallone tracciato e completamente levigato dalla
neve abbondante, segnato dalle paline del tracciato del Mezzalama. Avverto la
quota per un leggero fastidio alla testa e per qualche breve disequilibrio, ma
gambe e cuore vanno bene, il passo è volutamente più lento del limite. In circa
2 ore siamo al colle del Lys, sempre con condizioni meteo ideali. Non si
avverte la severità della montagna, una coltre di neve candida addolcisce le
forme e nasconde la natura impervia del luogo. Monotonamente risaliamo il vallone
sotto la punta Gnifetti, difficile valutare le proporzioni, infatti ci
avviciniamo molto più velocemente del previsto, gli sci scorrono senza
problemi, il pendio non è ripido. Arriviamo ai piedi della Punta Gnifetti,
altri 10 min. con ramponi ai piedi e siamo su al rif. Regina Margherita, 4559m. Sono le
10:00, tre ore e venti da Punta Indren senza correre. Solo guardando giù dal
ballatoio del rifugio verso Est si percepisce l’altezza e il precipizio, a Nord
e a Ovest, il Lyskam e il Vallese appaiono come una veduta da cartolina senza nessun
riferimento di proporzione. Peccato che adesso si debba discendere, cioè sono preoccupato,
sarebbe un divertimento se non fosse che le contrazioni dei muscoli durante le
curve assorbano tutto il sangue in circolo lasciando in apnea lo stomaco e il
cervello, che non sono per niente contenti, e me lo fanno capire. Ma in un
attimo siamo nuovamente giù al colle giù del Lys. Siamo tra i primi a scendere,
almeno ci gustiamo 10 cm di neve fresca polverosa su pendio vergine. Un sacco
di gente sta risalendo verso la Punta Gnifetti e la Piramide Vincent. Dal Colle
del Lys ci buttiamo giù verso il congiungimento del tracciato proveniente dal
naso del Lyscamm, da cui provengono i terzetti delle squadre del Mezzalama che
scendono legati tra loro. sono circa le 11, i migliori sono già passati e sono già giù a
Gressoney. Ma anche questi che vediamo passare non scherzano per niente.
Scendiamo lungo il tracciato del Mezzalama in stupendi valloni, purtroppo io
subisco la fatica ma ci sono abituato. All’Alpe Gabiet a 2318 m prendiamo l’ovovia
per scendere a Gressoney, la pista per scendere ci sarebbe, a parte forse gli
ultimi 150m da camminare. Ma siamo così soddisfatti, e io un poco stanco, meglio
la discesa assistita, anche se eticamente non sono d’accordo. Ma chi non
ammette le proprie debolezze non tollera nemmeno le altrui. Bene alle 12:30
siamo al punto di partenza di questa mattina, giusto il tempo di curiosare sul
traguardo del Mezzalama prima di ripartire verso casa.
Mi rendo
conto che sono abituato alla fretta e alla velocità, al susseguirsi senza
intervalli di azioni e situazioni. Ma non finisce qui, infatti a distanza di
ore e giorni mentre mi guardo attorno nell’ambiente urbano continuo a pensare e
a rielaborare quelle poche ore passate in montagna. Penso a quello che mi succede
attorno, l’impegno che ognuno profonde qui in città per proclamare il proprio
ruolo e valorizzare la propria esistenza
e intanto ho la sensazione di essere insignificante come un piccolo individuo nello
spazio libero e in balia della natura.
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