martedì, maggio 07, 2013

Punta Gnifetti in breve


4 Maggio. Approfittiamo della offerta di Monterosa Ski di trasportarci gratuitamente a Punta Indren per assistere al Mezzalama. Alle 6 partiamo da Gressoney, due tronchi di ovovia ci portano al passo dei Salati, da cui con un ulteriore tratto in funivia raggiungiamo Punta Indren 3275m. Alle 06:40 abbiamo gli sci ai piedi. La giornata è splendida, nemmeno molto freddo e assenza di vento. Mentre in lontananza gli elicotteri si aggirano attorno al naso del Lyskamm, saliamo il canalino che sbuca direttamente al di sopra del rif. Mantova, per tre quarti lo saliamo con gli sci, davanti ci sono quattro che battono la traccia,  poi l’ultimo tratto si fa meno fatica a risalire per la verticale a piedi. In men che non si dica siamo già sopra il rif. Gnifetti. Continuiamo nel vallone tracciato e completamente levigato dalla neve abbondante, segnato dalle paline del tracciato del Mezzalama. Avverto la quota per un leggero fastidio alla testa e per qualche breve disequilibrio, ma gambe e cuore vanno bene, il passo è volutamente più lento del limite. In circa 2 ore siamo al colle del Lys, sempre con condizioni meteo ideali. Non si avverte la severità della montagna, una coltre di neve candida addolcisce le forme e nasconde la natura impervia del luogo. Monotonamente risaliamo il vallone sotto la punta Gnifetti, difficile valutare le proporzioni, infatti ci avviciniamo molto più velocemente del previsto, gli sci scorrono senza problemi, il pendio non è ripido. Arriviamo ai piedi della Punta Gnifetti, altri 10 min. con ramponi ai piedi e siamo su  al rif. Regina Margherita, 4559m. Sono le 10:00, tre ore e venti da Punta Indren senza correre. Solo guardando giù dal ballatoio del rifugio verso Est si percepisce l’altezza e il precipizio, a Nord e a Ovest, il Lyskam e il Vallese appaiono come una veduta da cartolina senza nessun riferimento di proporzione. Peccato che adesso si debba discendere, cioè sono preoccupato, sarebbe un divertimento se non fosse che le contrazioni dei muscoli durante le curve assorbano tutto il sangue in circolo lasciando in apnea lo stomaco e il cervello, che non sono per niente contenti, e me lo fanno capire. Ma in un attimo siamo nuovamente giù al colle giù del Lys. Siamo tra i primi a scendere, almeno ci gustiamo 10 cm di neve fresca polverosa su pendio vergine. Un sacco di gente sta risalendo verso la Punta Gnifetti e la Piramide Vincent. Dal Colle del Lys ci buttiamo giù verso il congiungimento del tracciato proveniente dal naso del Lyscamm, da cui provengono i terzetti delle squadre del Mezzalama che scendono legati tra loro. sono circa le 11,  i migliori sono già passati e sono già giù a Gressoney. Ma anche questi che vediamo passare non scherzano per niente. Scendiamo lungo il tracciato del Mezzalama in stupendi valloni, purtroppo io subisco la fatica ma ci sono abituato. All’Alpe Gabiet a 2318 m prendiamo l’ovovia per scendere a Gressoney, la pista per scendere ci sarebbe, a parte forse gli ultimi 150m da camminare. Ma siamo così soddisfatti, e io un poco stanco, meglio la discesa assistita, anche se eticamente non sono d’accordo. Ma chi non ammette le proprie debolezze non tollera nemmeno le altrui. Bene alle 12:30 siamo al punto di partenza di questa mattina, giusto il tempo di curiosare sul traguardo del Mezzalama prima di ripartire verso casa.
Mi rendo conto che sono abituato alla fretta e alla velocità, al susseguirsi senza intervalli di azioni e situazioni. Ma non finisce qui, infatti a distanza di ore e giorni mentre mi guardo attorno nell’ambiente urbano continuo a pensare e a rielaborare quelle poche ore passate in montagna. Penso a quello che mi succede attorno, l’impegno che ognuno profonde qui in città per proclamare il proprio ruolo e valorizzare  la propria esistenza e intanto ho la sensazione di essere insignificante come un piccolo individuo nello spazio libero e in balia della natura.