venerdì, luglio 05, 2013

Lavaredo UltraTrail 2013

Tanta era l’aspettativa per il percorso di questo Trail che pur se bello il percorso modificato passa in secondo piano. Purtroppo il maltempo ha colpito pesante proprio nel momento sbagliato, sembra aver voluto far del male intenzionalmente agli oltre 1500 partecipanti delle due corse. Sono scesi 30cm di neve oltre i 2000m, poche ore prima del via, con temperature molto basse. Quindi Tre Cime bye, bye; Tofane Bye, Bye; Cinque Torri Hasta la vista. Molto brutto tagliare il percorso, non far vedere e non far toccare tutta questa neve giugnina. Molto brutto spostare la partenza dalla notte alla mattina. Così ci è toccato passare la notte in albergo o in macchina, a sentire scendere ancora scrosci di pioggia e aspettare l’alba di una giornata tersa e fredda come ad inizio primavera. Surrealmente sembrava la partenza per una passeggiata quale oramai era considerato dai più il nuovo percorso.  Si sono raggiunti solo due punti a circa 2000m, mentre sono rimasti tutti i lunghi tratti semipianeggianti, complessivamente solo 3500m di dislivello per circa 82km. Dall’Ultra Trail siamo passati al Trail lungo. Silenziosamente ci si ritrova nella piazza di Cortina, la partenza è per le 8. Cortina sembra un grande centro commerciale anche se .. averne di centri commerciali così! Forse a causa della presenza dei Trailers non si avverte il  carattere snob del posto, forse anche perché lo sguardo è sempre attratto dai monti che circondano il paese. più che dalle vetrine dei negozi. 
Si parte silenziosamente, pochi i sostenitori, mentre i partecipanti sono impegnati a pensare ai cavoli propri, all’inizio è sempre così, bisogna prendere il ritmo, trovare il passo giusto, sentire che sensazioni arrivano dal fisico.
Passiamo dai Laghi Ghedina (lo sciatore?), praticamente con i piedi nell’acqua, ma non lo riconosco come “lago” sembra più un allagamento. Si prende quota e si percorre un bel sterrato sul filo dei 1700m, parallelo alla vallata.
Si ritorna sul fondo valle discendendo un “single track” in cui alcuni corridori più veloci in discesa si impegnano a superare i lenti spesso con manovre estreme. Ma appena arrivati in giù si ritorna su un ampio sterrato dove si può impostare la velocità preferita.
 Al primo ristoro la “Red Bull” anticipa tutti con un chiosco posto 20 metri prima, (sono della F1?)  mi offrono un bicchiere di bibita  con lo scopo forse di farmi familiarizzare con il suo sapore aromatico che non saprei definire. La bevo, un po’ comincia a piacermi. Al ristoro bevo anche la coca cola ..  torta, banana,  rifornimento d’acqua nel Camel bag e ripartenza. Sono curioso di vedere il tratto che affiancando il Pomagognon, raggiunge le piste del Cristallo e scende al passo Santa Croce. La neve sul tracciato si è sciolta quasi tutta.
 Vedo alcuni che forse han voluto risparmiare peso e non hanno rifornito acqua e adesso mangiano la neve, poi addirittura bevono dal lago prima della forcella. Che tipi strani! forse speravano in rifornimenti più ravvicinati.
Raggiunta la innocua forcella si scende facilmente al passo Santa Croce.
  Si ritorna a correre nel verde.
Tralasciando la breve strada asfaltata con un ampio giro passando nei boschi si raggiungeMisurina, alla fine del lago il ristoro grosso. Mangerei volentieri della pasta anche solo bollita, qui offrono il brodo, lo prendo e spero non mi faccia venire la nausea. Un po’ di coca cola per digerirlo, banana, torta, e ancora coca cola. Riparto con abiti asciutti, si sale verso il rifugio Auronzo, ma non ci arriveremo, c'è la deviazione. Mi accontento del profilo laterale della cima Ovest di Lavaredo, è tutto quello che vedrò delle Tre Cime.

A malincuore devio sul nuovo tracciato anche se la valle che scendiamo non è male. Giù velocemente fino al lago di Landro che viene aggirato dal lato della strada a causa del livello alto delle acque. 
Comincia un lungo tratto pianeggiante, riesco a correre nel piano, pur se con ritmo lento, supero molti altri che scelgono di camminare, qui a camminare non passa più. Sono circa 8km con pendenze minime.
 Finalmente si riprende a salire, apprezzo di avere i bastoncini, le braccia spingono, mi sembra di andare più veloce. Sto bene la salita alla forcella Lerosa è facile, il meteo è nuvolo, scende qualche goccia, ma è solo vapore passeggero condensato.
 Discesa alla Malga Ra Stua, penultimo ristoro. La prossima svolta sarà per lasciare il percorso che più aspettavo, l’attraversamento delle Tofane. Invece la deviazione riporta a Cortina. Infatti ad un certo punto si svolta a sinistra e si sale un ripido sterrato che riporta al passo Posporcola sul tragitto di questa mattina. 
Oramai Cortina è nuovamente in vista, con le ombre della sera rientro nel “centro commerciale” e termino nello stesso modo come son partito, con pensieri vaghi e senza molta convinzione.