lunedì, maggio 19, 2014

Porte di Pietra Trail - Val Borbera

La soddisfazione di arrivare al traguardo cancella buona parte dei pensieri emersi durante la gara. Pensieri negativi per la fatica, i dolori agli arti, e per il senso di depressione da ipoglicemia, ma anche pensieri positivi, per un panorama, una salita superata, una momentanea distrazione dalla situazione contingente, come fermarsi due minuti a mangiare un panino. Ma perlopiù predomina il dialogo interiore a indurti camminare, nonostante il forte disagio fisico, a convincerti di mangiare e bere, a dirti di fare attenzione ad ogni passo, a farti fare attenzione di non sbagliare strada, mentre ricalcoli quanto manca all’arrivo, rivaluti i problemi, il piede che fa male, le ginocchia pure, a farti sopportare il vento gelido. Delle quasi 12 ore di corsa continua,  solo le prime 4 sono energiche, oltre, sopraggiunge un calo, si passa completamente ad altra modalità energetica, e qui entra in gioco la capacità di mantenere accesi  almeno minimamente i meccanismi di supporto alle attività di fisiologiche di supporto. Nonostante il senso di nausea occorre alimentarsi, per contrastare l’apatia e la voglia di distendersi nel prato, bisogna che il cervello riceva ancora qualche zucchero. Questo trail è più impegnativo perchè in autosufficienza alimentare, ai ristori trovi solo acqua, quindi ci si porta dietro il proprio cibo. Quest’anno ho cercato di alimentarmi meglio, la banana per cominciare, poi il panino con la marmellata, alternando sopratutto gel di carboidrati e barretta, poi tanta acqua in parte con maltodestrine.  La performance non è stata molto meglio dell’anno scorso, ci ho messo meno tempo, ma le condizioni del terreno erano molto favorevoli. L’anno scorso c’era fango e pioggia, stavolta nel finale sono stato più brillante, segno di una buona gestione delle risorse e dell’alimentazione. La partenza e le prime fasi del trail sono sempre critici, intanto tutti vanno molto veloci e la tentazione a tenere il passo del gruppo è forte, poi si parte quasi sempre in salita e lo sforzo è intenso. Ho cercato di controllare il ritmo, ma mi sono reso conto di essere comunque al di sopra del limite che volevo tenere, infatti mi sono rallentato dopo, non per volontà ma per esaurimento carburante. Questo trail è perfetto, luogo superbo, isolato e selvaggio, gente accogliente, organizzazione perfetta, sentieri a posto, segnalazioni abbondanti, assistenza abbondante. Ma non è un trail da sottovalutare, quest’anno il freddo ha colpito, alla partenza la temperatura era fresca,  ma il cielo sereno e l’aria calma lasciavano prevedere temperature miti,  invece, sui crinali tirava vento molto freddo. Io ho sbagliato abbigliamento e ho sofferto anche indossando ad un certo punto  la giacca impermeabile che mi ha riparato dal vento , ma mi ha bagnato di completamente di sudore. Buona parte dell’itinerario si svolge su sentiero, in ambiente quasi naturale, si seguono i crinali, panorami estesi, sopratutto con la giornata tersa, saliscendi continui, ma anche vento padrone dell’aria. L’atmosfera del posto è particolare, nonostante la vicinanza alla pianura si percepisce l’isolamento e la incombenza della natura. Si immagina il clima in cui si svolsero le azioni di Resistenza alla occupazione nazi fascista nel 43, 44, 45, che qui ebbero molto rilievo.  In conclusione, una esperienza che parte dalla corsa, ma comprende molti altri elementi di soddisfazione. Nonostante i dubbi e il senso di malessere avuto nella fase peggiore della corsa, quando è cominciata la crisi e mancavano ancora 8 ore da correre, al termine dell’impresa  ho cambiato opinione e mi è tornata già la voglia di ritornare ancora l’anno prossimo.
Porte di Pietra Trail
Attimi di suspance alla partenza

Verso le porte di pietra

Cantalupo Ligure, a sx. il campo sede della manifestazione

Sulle prime rampe in montagna

Non lontano dalla pianura alessandrina

Ampi prati oltre  a boschi e crinali

Di fronte il monte Antola mezzeria e punto di svolta dell'itinerario

Un bel monumento in cima la m. Antola

Una serie di saliscendi sul crinale

Zona di confine tra 3 regioni

Le rampe si susseguono., i panorami sempre ampi

Un po' di invidia per loro che non faticano

Sentieri tappezzati.

Assistenza e supporto di alta qualità

Fianlmente la comincia l'iltima  discesa su Cantalupo, ancora 1h30 all'arrivo