lunedì, aprile 27, 2009

Resistenza Resistenza

25 Aprile, festa della Liberazione. Bondo, 823m, pochi chilometri dal confine con l’Italia. Alle 6 di mattina comincia a far chiaro, io e Nicola P. stiamo pedalando sulla carrozzabile turistica a pagamento che conduce in val Bondasca. Sulle spalle zaino, con attrezzatura da ghiacciao, sci e scarponi. Nicola d’O. si è già avviato a piedi e ci dovremmo incontrare lungo la strada.
Anche se la salita non è ripida lo sforzo è subito intenso, ma ben sapendo che la giornata sarà lunga, questa fatica iniziale è da considerare solo come un aperitivo prima di un banchetto.
Oggi il piacere di essere in montagna è triplo, oltre al divertimento solito; siamo in un posto speciale, tra poco dovrebbe apparire il Badile, il Cengalo, le Sciore; oggi è la festa della Liberazione, e le montagne sono state un territorio in cui i partigiani hanno trovato aiuti e ripari. Mi fa piacere pensare a questi uomini e queste donne, giovani e no, che resistono al regime fascista fino a decidere di saltare il fosso e diventare partigiani.
Siamo al termine della strada, 4 km, 400m di dislivello, 10% la pendenza, 45 minuti. Reset, la gita comincia adesso, mancano 2050m di dislivello per arrivare alla cima della Bondasca. Ci siamo riuniti con Nicola d’O., rapido cambio di assetto, lasciata la bicicletta sembra di fare meno fatica, seguiamo una traccia … qualcuno ci precede.
Dovremmo raggiungere un ponte per superare il torrente, ma alla prima occasione, grazie ad un accumulo di neve, cambiamo sponda, dopo un breve tratto nel bosco su un tappeto di alberi maciullati e trascinati dalle slavine siamo fuori dal bosco, abbiamo davanti un ampio canale che ci farà salire di 600m fino all’inizio del ghiacciao.
Al centro il Cengalo, a destra il Badile, a Sinistra le Sciore. Tutto impanato da una leggera spolverata di neve.
Mentre ammiro la parete del Badile non posso fare a meno di pensare ancora alla Liberazione, a Cassin, a Vittorio Ratti che fu ucciso proprio in quei giorni, durante gli ultimi combattimenti.
Seguiamo la traccia, diritti verso il Cengalo, avvicinandosi ci si rende conto delle sue dimensioni dalla composizione della parete fatta di speroni, blocchi e placconate, di cui ogni pezzetto a sua volta sembra piuttosto gigantesco.
Grazie alla traccia che stiamo seguendo arriviamo facilmente all’inizio del ghiacciao, anche se il ghiaccio veramente non si vede, è tutto coperto e arrotondato dalla neve. E’ il momento per il secondo reset, mancano circa 1000m di dislivello … la gita comincia adesso.
Poco sopra incrociamo, mentre scendono, la coppia che ci ha preceduto battendoci la traccia, gente tosta, è una bella soddisfazione seguire le loro tracce. Infatti poco sopra il vento del mattino ha completamente cancellato tutto e possiamo valutare la fatica per incidere la neve.
In giornate come queste, tempo bello, panorama spettacolare, anniversario della Liberazione, la fatica c’è, ma si sente poco, in circa 6 ore arriviamo alla cima della Bondasca, 2400m di dislivello, 11,4 km di sviluppo da Bondo.
Anche se scendere è divertente, neve ottima, fondo duro e sopra uno strato consistente di farina, 30 – 20cm, non è proprio una passeggiata, anzi, 2000m di discesa sono più che sufficienti a soddisfare ottimi sciatori, figuriamo per me … non finiva più!
Ma la soddisfazione di una giornata così passa sopra alla fatica, dissoltasi mentre scendevamo velocissimi con le biciclette lungo la strada. I pensieri invece rimangono, la montagna, la Liberazione, la Resistenza, già resistere, ma è una idea del passato, oppure è ancora attuale? Oggi non c’è quel regime che dal 22 al 43 ha oppresso, ucciso, affamato gli italiani e non solo, però abbiamo un governo con molti esponenti che ancora tradiscono certe simpatie, abbiamo un governo che predica il liberismo e pratica il decisionismo su certi aspetti etici e personali. Come si fa allora a prendere le cose alla leggera a non riflettere sul quel passato da cui è uscita l’idea di società in cui siamo cresciuti e che tanto ci piace, ma su di cui sono ancora riposte le attenzioni di una parte che politica che vorrebbe cambiare riproponendo certi temi, autoritarismo, controllo, settarismo, da cui grazie ai resistenti siamo venuti fuori nel 45.
Il passato con le sue terribili vicende è andato, ci sono stati troppi errori e troppe conseguenze tragiche, quello di buono che ci arrivato è cominciato con la resistenza. Son passati 64 anni dalla Liberazione, le idee erano buone allora e attraverso la Costituzione hanno impedito che si ripetesse la terribile esperienza di un regime. Dimenticare o cambiare il significato della Liberazione e della Resistenza sarebbe solo ulteriore passo nella direzione sbagliata, sarebbe come buttare via alcuni dei risultati ottenuti a così caro prezzo.
W la Liberazione.

Biscialpinismo - bicicletta (blu) - rosso (sci)


Badile Badilet Punta S. Anna Trubinasca


La NE


Cengalo


Cengalo e Badile


Parte alta




Cima della Bondasca


Downhill
Sciore

BISCIALPINISMO

8 Comments:

Blogger nesquik said...

wow la bondasca è un mio sogno! complimenti per il gitone

aprile 27, 2009  
Blogger Mauro said...

Appena il tempo si sistema vai tranquillo, sarà per il panorama, ma non si fa molta fatica.

aprile 27, 2009  
Blogger Unknown said...

Mauro, bellissimo ed emozionante, viva il 25 aprile, andrea

aprile 27, 2009  
Anonymous Andrea D said...

Con la neve, questi posti, assumono tutta un'altra faccia. Sembrano quasi un altro posto...

aprile 27, 2009  
Blogger Orzo Bimbo said...

Complimenti.
Impara l'arte e mettila da parte si dice.
Hai messo in pratica l'insegnamenti di chi era a casa a imbiancare.
Bravi.
Per il 25 Aprile grande giorno ma anche grande tabu si vede solo il bene, e c'è ne molto fatto dai partigiani, ma qualche neo c'è e basta chiedere alla gente del posto per capire che alcuni, angeli proprio no erano.
Questo comunque non vuole minimamente sminuire il sacrificio di moltissimi altri.

aprile 28, 2009  
Blogger Mauro said...

Senti Riccardo, guarda che ultimamente ci sono già tanti che ci tengono a sottolineare il fatto che prima, durante e dopo la Liberazione ci siano stati episodi spiacevoli e deprecabili.
Lo sappiamo tutti, ci hanno scritto libri, ci sono documenti e storie. Purtroppo non sono intervenuti gli Angeli del cielo a liberaci dalla dittatura. Con tutto che anche loro mica scherzano. Ma veramente non stavamo facendo riferimento a qualche episodio di guerra, ma ad un avvenimento che ha segnato la fine della occupazione nazifascista e il ritorno della libertà e della democrazia.

aprile 28, 2009  
Blogger Orzo Bimbo said...

Hai perfettamente ragione sul 25 aprile, gli angeli non sono scesi ad aiutare nessuno, sono stati dentro le loro chiese a prendere polvere.Mentre bisogna ringraziare gli americani e la resistenza se oggi possiamo vivere cosi.

aprile 28, 2009  
Anonymous Nico said...

In effetti mi sono sentito un pò in colpa per non essere andato a Milano anche se con il cuore c'ero, però è stato comunque un modo bellissimo per festeggiare la nostra RESISTENZA..
ciao e complimenti per il tuo blog

aprile 28, 2009  

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